Zuckerberg ci ruba i dati ma la colpa è nostra
“Abbiamo la responsabilità di proteggere i vostri dati e, se non ne siamo capaci, non meritiamo di servirvi”. Così Zuckerberg si scusa per lo scandalo di Cambridge Analytica. E per i dati che ci ruba ogni giorno? No quello è colpa nostra. Vediamo cosa succede.
Un altro data Gate? Che cosa ci stupisce esattamente?
Al di là dello scandalo il concetto di base, che deve essere ben chiaro a tutti, dovrebbe essere quello di seguire la massima napoletana “Solo quello che non si fa, non si viene a sapere.” Parafrasando, nemmeno così tanto, se non vogliamo che i nostri dati vengano messi alla mercè di tutti non dovremmo metterli su internet. Ovviamente nel 2018 la questione risulta essere un pò più complicata e chi più, chi meno, si trova a dover fare i conti con quel fantastico mondo che è internet.
Il caso Google Analytica
Nel 2013 Aleksandr Kogan , un ricercatore dell’Università di Cambridge, creò un’applicazione con un quiz sulla personalità. Circa 300.000 persone installarono l’applicazione, condividendo i propri dati e quelli dei loro amici. In questo modo Kogan ebbe la possibilità di accedere a decine di milioni di dati. Nel successivo anno Facebook cambiò alcuni aspetti della sua piattaforma per impedire che applicazioni “abusive” potessero fare la stessa cosa di Kogan senza il permesso dei diretti interessati. Il problema sta nel fatto che Kogan aveva preso questi dati e li aveva condivisi con Cambridge Analytica. L’azienda sotto accusa è una società di consulenza britannica che analizza, utilizza e trasforma i dati raccolti sul web per strategie di comunicazione nelle campagne elettorali.
Ovviamente la questione era contro la politica di Facebook quindi l’app di Kogan venne bandita e sia Kogan che Cambridge Analytica dovettero dichiarare formalmente di aver cancellato tutti i dati acquisiti in modo improprio.
“La settimana scorsa abbiamo appreso dal Guardian, dal New York Times e da Channel 4 che Cambridge Analytica potrebbe non aver cancellato i dati come avevano dichiarato. Abbiamo immediatamente vietato loro l’utilizzo di tutti i nostri servizi. Sono deciso a fare ciò che serve per proteggere la nostra comunità. Questo problema che coinvolge Cambridge Analytica oggi non dovrebbe più presentarsi con le nuove app, ma ciò non toglie ciò che è accaduto in passato. Impareremo da questa esperienza a proteggere ulteriormente la nostra piattaforma e a rendere la nostra comunità più sicura per tutti.Voglio ringraziare tutti voi che continuate a credere nella nostra missione e a lavorare per costruire insieme questa comunità. So che ci vorrà più tempo per risolvere tutti questi problemi di quanto vorremmo, ma vi prometto che li risolveremo e che creeremo un servizio migliore a lungo termine.” ha detto il Ceo del social network.
Le scuse di Zuckerberg sono state ben accette ma vogliamo porre anche l’attenzione sul fatto che ci sembri il minimo che potesse fare “un tizio che si frega i nostri dati”.
“Scarica una copia di tutti i tuoi dati di Facebook”
Un’altra vicenda interessante è quella successa a Dylan Mc Kainz. Questo ragazzo neozelandese ha fatto quello che forse tutti dovremmo fare. Preoccupato dello scandalo “Analityc” ha scaricato i dati che Facebook ha in archivio sul suo conto. La scoperta è stata alquanto allarmante. Facebook aveva registrato data, ora, durata e interlocutore delle chiamate telefoniche da lui effettuate negli ultimi anni. Dylan ha messo al corrente tutti dell’accaduto pubblicando su Twitter uno stralcio dell’elenco delle telefonate intercorse tra lui e il compagno della madre. La risposta del team Facebook è stata che il social network non fa nulla che non gli sia stato consentito. Ma il nostro caro Dylan aveva acconsentito a tutto ciò? Assolutamente no. L’acquisizione dell’elenco delle chiamate e degli sms non avviene senza il consenso dell’interessato, ma è da mettere in diretta relazione con le impostazioni che l’utente ha fissato per utilizzare le applicazioni Messenger e Facebook Lite sugli apparati Android. Quindi il tutto avviene di default.
Se non lo sai non ti fa male? Ormai il vaso di Pandora è stato aperto. Vedremo a cosa porterà. Nel caso qualcuno volesse dare una controllatina e scaricare “tutto quello che Facebook sa di voi” vi spieghiamo come fare :
- Loggarsi, andare su “Impostazioni” e poi guardare in basso a sinistra.
- Ci sarà una opzione interessante a cui forse qualcuno non avrà fatto caso: “Scarica una copia di tutti i tuoi dati di Facebook”.
- Poi, inserire un indirizzo mail (ci vuole una notifica, dal momento che i dati da copiare sono tantissimi: per dire, dieci anni di Facebook vengono copiati in dieci minuti).
Infine, passare al download. Facebook in questo caso chiederà di inserire di nuovo la password.
E ora tutti su facebook.