VIDEO – “Locke and Key”. Chiave giusta ma poteva osare di più
Locke & Key prende vita dalla fantasia di Joe Hill, figlio del leggendario Stephen King. La penna è una garanzia ma stavolta Netflix non riesce a sfruttarne il potenziale.
Chi si aspetta di ritrova la stessa atmosfera creepy dei fumetti rimarrà molto deluso. Netflix cerca di mettere d’accordo tutto il parter di pubblico ma così facendo rinuncia alla vera essenza della serie che dovrebbe essere horror e splatter, una via di mezzo tra “Hill house” e “Le cronache di Narnia”. Ma anche quando si parla di semplici dinamiche familiari o i turbamenti interiori di una famiglia che si trova ad avere a che fare con un lutto improvviso non si riesce ad andare a fondo rinunciando ad una caratterizzazione dei personaggi che avrebbe dato un valore aggiunto. Anzi l’atteggiamento di Kinsey risulta anche abbastanza odioso per certi versi.
Trama
In seguito alla morte violente del padre, la famiglia Locke, composta dalla madre Nina (Darby Stanchfield) e dai tre figli Bode (Jackson Robert Scott), Tyler (Connor Jessup) e Kinsey (Emilia Jones), si trasferisce nella sinistra abitazione di famiglia nella cittadina di Matheson (Lovecraft nella serie a fumetti, uno scambio alla pari di omaggi a maestri del brivido), nel Massachusetts. La casa, nota come Keyhouse, è custodita da diverse generazioni dalla famiglia Locke, ed è circondata da un alone di mistero e leggenda per le forze magiche che la governano.
Una volta giunti sul posto, i Locke cominciano a toccare con mano i poteri della dimora, scoprendo le chiavi magiche dell’abitazione, ognuna con un potere diverso e la capacità di aprire porte su mondi fantastici, e divenendone di fatto i nuovi custodi. Un simile potere fa però inevitabilmente gola a molti, e i ragazzi, già impegnati nelle difficoltà della crescita, del trasferimento in una nuova città e dei problemi tipici delle loro età, si trovano anche a confrontarsi con temibili entità sovrannaturali.
Nel corso dei 10 episodi, di circa 50 minuti ciascuna, i ragazzi scopriranno l’esistenza di una particolare Eco. Infatto, vicino al “maniero” principale, è una villa veramente enorme, c’è una piccola cassa armonica al cui interno si trova un pozzo. L’unico a poterci entrare è Bode, perchè riesce ad infilarsi tra le sbarre del cancello. Così score che all’interno del pozzo c’è una donna che gli risponde che gli racconta di essere la sua Eco e gli svela il mistero delle chiavi.
In realtà quella eco è Doge, qualcosa che avrebbe dovuto rimanere per sempre nelle profondità dell’inferno ed invece a causa dei ragazzi riuscirà ad uscire e ad impossessarsi della chiave Ognidove, iniziando la ricerca spasmodica della chiave Omega che permette di apri La Porta. Questa nasconde al suo interno una specie di vuoto cosmico dal quale però anni prima a causa del padre dei ragazzi, Rendal, uscì qualcosa di malvagio che si impossessò di quella che al tempo presente tutti conoscono come Doge, ma in realtà è Lucas, un amico del padre, tornato dal regno dei morti. I ragazzi ovviamente alla fine riescono a sconfiggere il cattivo ma…
Le chiavi
Ci sono moltissime chiavi. Ci sono 35 chiavi nella casa ma i ragazzi non le hanno ancora trovate tutte. Questo, più il finale decisamente aperto, fanno capire che ci sarà una seconda serie. Che abbiamo lasciato il meglio per dopo? Lo speriamo vivamente.
Indice delle chiavi
- Chiave di fuoco
- Chiave dell’albero
- Chiave Omega
- Chiave dell’Eco
- Chiave Ognidove
- Chiave della Prigione dell’Io
- Chiave Apri Testa
- Chiave delle Ombre
- Chiave Riparatrice
- Chiave del Carillon
- Chiave fantasma
- Chiave cambia faccia
Le altre quindici chiavi al momento sono presenti solo nei fumetti.