VIDEO – Coronavirus, Conte alle Camere: “È l’ora della responsabilità”
Conte interviene in Parlamento che si riunisce dopo 15 giorni. “E il tempo dell’azione e della responsabilità, da cui nessuno può sfuggire: la responsabilità massima compete al governo ma è di tutti i cittadini, anche dei membri del Parlamento perchè mai come ora siamo chiamati a conformare le nostre azioni al bene comune“.
“Sarà la storia a giudicare” continua il premier, “ora è il momento di agire.
“Il governo è pienamente consapevole che dalle sue scelte discendono conseguenze di immane portata per la vita dei cittadini. Scelte che condizioneranno anche il futuro della nostra comunità. Siamo all’altezza del compito che il destino ci ha riservato? La storia ci giudicherà“, ha sottolineato. “Verrà il tempo dei bilanci, delle valutazioni, tutti avranno la possiblità di giudicare ad animo freddo e calmo il nostro lavoro e trarne la conseguenze. Ci sarà un tempo per tutto, oggi è il tempo dell’azione e della responsabilità dalla quale nessuno può fuggire. Stiamo combattendo un nemico invisibile e insidioso che entra nelle case, divide le famiglie, ci fa sospettare di mani amiche, ci ha condotto a una limitazione significativa degli spostamenti pur di contenere il contagio ed evitare il rischio di diffusione incontrollata. Sfida il Paese in tutte le sue componenti: una sfida sanitaria, economica, sociale, ci coinvolge tutti, nessuno escluso. Il settore pubblico e il privato, le istituzioni e semplici cittadini“, ha aggiunto Conte.
Il premier ha rivendicato al governo la massima velocità nel reagire alla crisi sanitaria: “Il governo ha agito con la massima determinazione e un’assoluta speditezza, approntando ben prima di qualunque altro paese le misure di precauzione a partire dal 22 gennaio, ben prima che il 30 gennaio l’Oms decretasse il coronavirus emergenza internazionale di salute pubblica. “Il Governo ha posto in essere tutte le azioni di sua competenza utili a preservare i beni primari della vita e della salute dei cittadini“.
Conte ha sottolineato come l’esecutivo abbia scelto la strada di introdurre gradualmente misure contro il coronavirus con l’obiettivo di provare a bilanciare in ogni momento “sacrifici e benefici”, in particolare “tutela della salute e adeguati presidi democratici”, e per essere “sempre adeguati rispeto all’obiettivo perseguito. Ogni decisione si è sempre basata sulle valutazioni del Comitato Tecnico scientifico. “Per la prima volta alla Seconda Guerra mondiale siamo stati costretti a limitare alcune libertà fondamentali. I principi sono stati quelli della massima precauzione ma contestualmente anche dell’adeguatezza rispetto all’obiettivo perseguito. Per questo c’è stata gradualità nelle misure, sempre più restrittive via via che la gravità” dell’epidemia si manifestava“.