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Via libera al reddito di cittadinanza e alla quota 100

Arriva conferma sul reddito di cittadinanza e quota 100 sulle pensioni. E’ passato il decretone dopo sette mesi di discussioni, varato in 20 minuti ieri in Consigli dei ministri.

Riguarderanno “1 milione di pensionati e 5 milioni di poveri”. E dopo l’ok del Consiglio dei Ministri, il premier Conte convoca  i tre segretari generali di Cgil, Cisl e Uil, Susanna Camusso, Annamaria Furlan e Carmelo Barbagallo a Palazzo Chigi.

Salvini parla di “10 milioni di persone” coinvolte dalle diverse misure giallo-verdi. Col reddito si parte da aprile e, sottolinea Di Maio, “con norme anti-divano non ci saranno abusi”, mentre quota 100, che è “diritto inviolabile” sarà garantito. Non ci dovrebbero essere costi per i lavoratori. Scompare il Rei, ma chi già percepisce il vecchio sussidio continuerà a beneficiarne fino alla fine.

Per andare in pensione anticipata indipendentemente dall’età anagrafica basteranno 42 anni e 10 mesi di contributi (41 e 10 le donne) con una decorrenza di tre mesi dai requisiti raggiunti fino alla fine del 2026. Lo si legge nel decreto del Governo appena approvato su Quota 100 che blocca l’aumento dei requisiti legati alla speranza di vita quindi fino al 2026. Dopo il 2019 gli scatti avrebbero dovuto essere biennali. Non sono bloccati gli aumenti per la pensione di vecchiaia (dal 2019 a 67 anni).

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