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Vendemmia 2017 ridotta di un quarto: la colpa è del clima instabile

La vendemmia è ormai iniziata nei vigneti di tutta Italia ma il bilancio non è positivo. I fiari Italiani hanno prodotto il 26% di uva in meno rispetto all’anno scorso.
Ciononostante L’Italia conserva il primato europeo con un totale di 40 milioni di ettolitri prodotti. Seguono a poca distanza, ci sono la Spagna (38,4) e la Francia (37,2). Per dare un’idea del danno che ha fatto il clima, basti dire che sono andati perduti circa 13 milioni di ettolitri.

I dati sono stati diffusi dall’Unione Italiana Vini e da Ismea per l’Osservatorio del Vino e sono considerati i più affidabili del settore.

La media è del -26%, ma per fortuna alcune regioni sono riuscite a salvare lo stesso l’annata, si parla di Campania e Trentino Alto Adige (-12,5%), Friuli Venezia Giulia (-11,5%) e Veneto (-17,5%). E proprio nella zona del Prosecco, il vino italiano più venduto nel mondo, gli effetti di questa primavera-estate lunatica non si sono sentiti più di tanto, a parte la raccolta anticipata di una decina di giorni. La resa complessiva è in linea con il 2016 e, anzi, “la qualità si preannuncia ottima e gli assaggi delle uve, uno dei passaggi tecnici d’abitudine per le valutazioni pre-vendemmiali, hanno restituito un’impressione assolutamente positiva rispetto a dolcezza e sfumature fruttate che si ritroveranno nel calice”, ha commentato Innocente Nardi, presidente del Consorzio di tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Doc. Una maggiore dolcezza dovuta proprio alla scarsa pioggia estiva, che ha avuto l’effetto di aumentare la concentrazione di zuccheri nell’uva.

Dall’altra parte, regioni come Toscana (-32,5%), Puglia (-30%), Sicilia e Sardegna (-35%) registrano crolli di oltre un terzo della produzione. E in effetti, come ha spiegato il presidente dell’Unione Italiana Vini Ernesto Abbona, “i dati parlano di una forte variabilità quali-quantitativa non solo tra zona e zona, ma all’interno dello stesso territorio tra micro aree differenti e, addirittura, tra vigneto e vigneto”. Per centinaia di aziende agricole il danno economico è enorme, anche per questo il governo ha annunciato misure di emergenza per sostenerle.

Anticipa Andrea Oliviero:“Stiamo lavorando con le Regioni particolarmente colpite affinché vi siano le risorse sufficienti del Fondo di solidarietà nazionale per poter intervenire e sostenere le imprese, e infatti ci stiamo impegnando per reperire risorse aggiuntive”

Il settore vinicolo, infatti, è strategico per l’Italia, quarto paese al mondo per superficie coltivata a vite. La nostra è una produzione fortemente regionale: 16 varietà coprono solo il 53% del patrimonio produttivo italiano, con Sangiovese, Trebbiano, Montepulciano e Glera ai primi posti per ettari coltivati.

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