Vasinicola, il piacere del gusto tra innovazione e tradizione
La pizzeria trattoria Vasinicola di Caserta apre le sue porte a giornalisti e foodblogger in un evento organizzato da K’AMA Comunication.
Un posto familiare e accogliente, dove sentirsi a casa in compagnia di chi ci è caro! Adatto agli appassionati della cucina della tradizione campana rivisitata simpaticamente da Vasinicola, pizzeria e trattoria di Caserta.
A due passi dalla Reggia, Vasinicola è un punto di ristoro sia per casertani che non. Un locale di qualità, dove i dettagli sono dei particolari importanti, non solo per chi ama mangiar bene. Infatti, si tratta di una location dedicata a quelli che si riconoscono nei piaceri della vita, ma soprattutto, nei ricordi passati del territorio. Dalle funi dei panni stesi, alle pentole in rame che calano delle pareti. I simboli sono tanti, come tanti sono i piaceri del gusto.
La storia di Vasinicola inizia a Napoli, quando Marco Colasanti e Massimiliano Penna decidono di aprire una piccola pizzeria da asporto in Via Manzoni. Dopo il successo ottenuto, Marco Colasanti decide nel 2017, insieme a Fabio Trama proprietario di “E’ divino” di Capri, di inaugurate la pizzeria trattoria di Caserta.
La serata
Nel corso dell’evento, sono stati presentati alla stampa diverse prelibatezze. In primis vari assaggi di pizza, come la “Montanara sbagliata” e “‘A dummeneca”. Entrambe saporite, dall’impasto soffice e invitante. A catturare la nostra attenzione, però, è stata la montanara, diversa da come vuole la tradizione.
Le origini di questa pizza fritta, sono molto antiche. Secondo alcuni si tratterebbe di una specialità portata in città dai forestieri. Secondo altri il piatto sarebbe comparso per la prima volta nel 1600 in un testo di Antonio Valeriani, come una “ricetta antica, tipica delle domenica”. Il suo nome, secondo le voci, deriva dai contadini che provenivano dalla montagna, “i montanari” appunto, soliti consumare nella pausa pranzo panini farciti con pomodoro, basilico e formaggio.“
Quella che Vasinicola porta in tavola è una pizza fritta con pomodorini gialli e rossi e non con la salsa al pomodoro a cui siamo abituati. La sua bontà è innegabile e legata soprattutto al fatto che, nonostante la frittura, non presenti olio in eccesso. Il sapore è gentile e delicato e sicuramente sarà capace di incantare i palati più raffinati così come quelli abituati a cibi più conditi.
Antipasti
La degustazione è poi seguita con un tris di antipasti: polpettine al ragù; pancotto con friarielli e fagioli; frittata di Genovese.
Questa volta a catturare l’attenzione è stato il pancotto. Un piatto che mette in scena la cosiddetta “cucina di recupero”, nata dall’esigenza di ceti sociali minori, come ad esempio i contadini, di riciclare avanzi di cibo affinché nulla venisse buttato. Anticamente buttare via il cibo era cosa assai improbabile, e ancor di più era un peccato poi se a essere gettato via fosse il pane.
Quella del pancotto, pare sia un metodo tramandato dal Medioevo, un piatto che attraversa tutta l’Italia differenziandosi a seconda delle varie zone. Il piatto di Vasinicola è unico nel suo genere e piace anche l’accostamento con un pizzico di peperoncino che rende tutto sempre più buono.
I primi
La serata ha creato una parabola di gusto e dopo pizza e antipasti, si è passati ai primi. Le ricette hanno evidenziato la scelta del locale di perseguire con i piatti forti della nostra tradizione culinaria. Protagoniste, infatti, sono state la Pasta, patate e provola e poi la Genovese. Il tutto servito in pentole d’alluminio con canovacci arrotolati ai manici.
Per finire in bellezza il migliaccio, tipico dolce napoletano. Le birre che hanno accompagnato la degustazione sono state gentilmente offerte dalla MBA micro birrificio artigianale.
Credit photo Sonia Sodano