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Usa vs Russia: nuovo round ad alta tensione

Usa vs Russia: in un attimo il mondo sembra tornato agli anni ’60. La mossa della presidenza di Joe Biden spaventa il mondo. Resta il dilemma: cosa intendeva con “la pagherà?”

Usa vs Russia: nuovo round ad alta tensione come un ritorno al passato

Usa vs Russia: un ritorno ai due classici blocchi non è mai stato così vicino. Se con l’epoca di Donald Trump si poteva parlare di un classico Usa contro tutti ad oggi la situazione si è totalmente ribaltata. Gli Stati Uniti hanno disteso i rapporti con l’oriente comunista, Cina e Corea del Nord che erano diventati i grandi nemici. Mentre i rapporti sono rimasti pressoché invariati nei confronti del Medioriente con l’Iran in cima alla lista dei nemici ecco rispuntare un nuovo la Russia di Vladimir Putin.

Quel durissimo discorso durante un’intervista tenuta da Joe Biden non fa presagire nulla di buono. “Putin è un assassino” ed ancora “la pagherà per l’intromissione nelle elezioni americane”. Un attacco durissimo, inutile dirlo, che ci riporta indietro di 60 anni esattamente agli anni ’60 quando la guerra fredda era una normalità. Gli Usa ricompongono, con una sola intervista, un blocco. Mosca richiama il suo ambasciatore per conferire e dettare una linea, intanto il piano americano è evidentemente già sparecchiato sul tavolo.

Resta da capire come intenda davvero farla pagare all’inquilino moscovita. E’ probabile che quella minaccia cada nel vuoto senza conseguenze, oppure che si traduca in sanzioni mai pagate o ininfluenti.

Le prospettive di una tensione tra Russia e Usa: nessuna guerra ma una rivisitazione dello scacchiere

La durezza di Joe Biden è, in parte giustificabile. Nessun paragone con Donald Trump che aveva intrapreso la strategia della minaccia diplomatica (anche attraverso gli strumenti coercitivi di tipo bellico). Il primo ha reagito, con anni di ritardo, alla prova dell’intromissione russa nelle elezioni americane, un colpo di spionaggio praticamente al quale occorreva rispondere in questo modo. Il secondo, invece, reagiva spropositatamente a qualsiasi cosa si muovesse nel mondo anche senza che riguardasse direttamente gli States (i suoi sostenitori hanno dimenticato la crisi coreana con la minaccia assolutamente non velata di una guerra nucleare, con un sottomarino statunitense a attraccato a Seul).

Il piano degli Usa stavolta è quello di ricreare una tensione propedeutica all’evitare ogni intromissione esterna in quello che è ritenuto il momento più sacro. Eppure immaginate come avrebbe reagito un altro stato ad una così forte intromissione. Ad esempio, in Italia, possiamo assicurarci che questa cosa non sia mai avvenuta o non stia già avvenendo? Un dubbio, più che un dubbio un ombra oscura, si sta allungando sulle democrazie ed occorre respingerla. Una cosa è certa: Usa vs Russia sarà un lungo, durissimo, round mediatico.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania da maggio 2014.

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