The Lady in the Van, l’irriverente vagabonda è Maggie Smith
La vera storia dell’amicizia tra Alan Bennett, sceneggiatore del film, e Miss Mary Shepherd, un’anziana senzatetto.
Al centro della storia, approdata al cinema sempre per la regia di Hytner, c’è il rapporto di conflittuale ma profonda amicizia tra lo scrittore, interpretato da Alex Jennings, e una senzatetto dal passato misterioso, Miss Shepherd (Maggie Smith).
Un’anziana eccentrica e burbera che con il suo Van Bedford, dipinto di un giallo accesissimo, viveva per le strade del quartiere di Camden Town spostandosi di civico in civico, intaccando l’equilibrio borghese della famiglia di turno, fino a sistemarsi nel vialetto d’ingresso della casa di Bennett.
Quella che doveva essere una sistemazione temporanea si è trasformata in una “convivenza” lunga quindici anni (1974-1989) durante la quale il drammaturgo e l’anziana Miss Shepherd hanno vissuto un’amicizia complessa ma vera, fatta di piccoli e grandi gesti, litigate e porte di casa o sportelli del furgoncino sbattuti alle proprie spalle durante le frequenti “divergenze”.
Lo scrittore inglese è stato per davvero vicino di casa di una senzatetto: Miss Shepherd ha vissuto per anni in un furgone parcheggiato nel vialetto della sua casa di Camden, a Londra. Bennett ne ha scritto un libro, La signora nel furgone, che è diventato uno spettacolo teatrale e, di recente, film.
Nonostante la vicinanza, lo scrittore ribadisce: “Anche io non la conosco bene. Però sapevo com’era.”
Infatti Miss Shepherd non aveva amici, e Bennett non lo è mai diventato. Era il suo vicino di casa.
Alan Bennett racconta di lei e del loro rapporto, con straordinaria attenzione ai dettagli, trasformando Miss Shepherd in un personaggio indimenticabile.
Ad interpretare l’eccentrica senzatetto troviamo l’incredibile Maggie Smith, l’attrice premio Oscar che torna a vestire i panni di Miss Shepherd per la terza volta, dopo essere stata protagonista dell’adattamento teatrale del ’99, che le valse la candidatura all’Oliver Award, e nella versione per Radio 4 del 2009.
La Smith costruisce un personaggio complesso, burbero e, al tempo stesso, umanissimo, ironico ma con un trascorso doloroso dal quale fugge. Un passato che lo spettatore conoscerà per intero solo sul finale del film insieme al drammaturgo, ma che il regista ci fa intuire grazie all’inserimento di brevi flashback e indizi inseriti nel corso della narrazione.
Di Alan Bennett invece, ce ne sono due, lo scrittore si sdoppia e parla costantemente con se stesso. Rappresentando così la vita dello scrittore omosessuale incapace di vivere a pieno la propria esistenza e in costante dialogo con il proprio flusso di pensieri.
Miss Mary Shepherd, “vagabonda stanziale” poco incline alla gratitudine, e Alan Bennett troppo timido sono dapprima dirimpettai, e poi coinquilini e alla fine “una di famiglia”. Per quindici anni questi strani coinquilini imparano a sopportarsi, supportarsi e volersi bene. Stando a contatto con Mary, Bennett impara ad accettare il proprio rapporto con la madre e la propria omosessualità. Mary impara invece a fidarsi di nuovo di qualcuno e a sopportare il peso delle proprie colpe.
The Lady in the Van è un film delicato, divertente e commovente che ricostruisce gli ultimi anni di una donna difficile quanto amabile. La storia è stata mantenuta fedele all’accaduto, quindi tutto è reale, se poi amate il sottile humour inglese, questo film fa proprio al caso vostro, ma c’è spazio anche per qualche scena più malinconica e drammatica.
Anche se non è il vostro genere consiglio di vederlo per la straordinaria interpretazione della Smith: non è un film imperniato esclusivamente sulla sua prestazione attoriale ma, classe e talento di questa attrice sono decisamente fuori dal comune. Maggie Smith, ha infatti portato il personaggio realmente esistito in teatro, e ha ricevuto per questo ruolo una nomination ai Golden Globe.