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Teatro Stabile, al via “Scena Aperta” al Maschio Angioino di Napoli

Al via Scena Aperta il ciclo di spettacoli previsti dal 3 luglio al 1 agosto al Cortile del Maschio Angioino di Napoli con i quali riprendono le attività del Teatro Stabile di Napoli-Teatro Nazionale diretto da Roberto Andò.

Inaugura la rassegna venerdì 3 luglio, con repliche sabato 4 e domenica 5, lo spettacolo La Chunga di Mario Vargas Liosa, qui al suo debutto nazionale, con regia e impianto scenico (scene, costumi e coreografie) di Pappi Corsicato. Protagonisti due nomi di successo come Cristina Donadio e Francesco Di Leva insieme a Irene Petris, Simone Borrelli, Daniele Orlando, Antonio Gargiulo. Con le rappresentazioni di La Chunga riparte di fatto il teatro di prosa dopo la lunga, drammatica interruzione per l’emergenza Covid 19. E Scena Aperta è l’invito che lo Stabile rivolge alla città che ama il teatro.

«Ci accingiamo alla riapertura delle attività dello Stabile – ha sottolineato il direttore Roberto Andò – convinti della priorità di proteggere il lavoro di artisti e compagnie che erano sul punto di debuttare al momento del decreto governativo che ha chiuso l’attività del teatro. Abbiamo scelto di ripartire da un luogo simbolo di Napoli come il Maschio Angioino, ubicato di fronte al Teatro Mercadante, e di utilizzare il suo cortile all’aperto per garantire al pubblico quella condizione di massima sicurezza in grado di ristabilire la relazione tra la scena e la platea».

Ed è affidato alla firma di Pappi Corsicato – sue regia, scene e costumi – lo spettacolo di apertura della rassegna, La Chunga di Mario Vargas Liosa nella traduzione di Ernesto Franco, in prima nazionale il 3, 4 e 5 luglio, sempre alle 21.00.

In scena Cristina Donadio nel ruolo di La Chunga, padrona della locanda, Francesco Di Leva in quello di Josefino, marinaio avventore della locanda, con Irene Petris in quello della giovane Mèche, Simone Borrelli nei panni di ScimmiaAntonio Gargiulo in quelli di José e Daniele Orlando di Lituma.

Le luci sono di Luigi Biondi, regista collaboratore Raffaele Di Florio; coreografa assistente Micaela Castaldo, assistente ai costumi Giuseppe Avallone, assistente scenografia Sara Palmieri.

Fra i testi teatrali scritti da Mario Vargas Llosa, La Chunga – andato in scena per la prima volta a Lima nel 1985 – è stato quello più rappresentato: quasi mai nel corso degli anni è mancato un palcoscenico, in qualche angolo del mondo, dove lo si recitasse. Pappi Corsicato propone la sua versione spostando l’ambientazione da Piura al porto di Napoli.

«La pièce – scrive il regista nelle note – l’ho ambientata in una zona del porto di Napoli,  un est/int della  locanda della Chunga.  Ho voluto che i 4 maschi protagonisti fossero quattro marinai di passaggio a Napoli, tappa ricorrente della nave militare dove sono imbarcati.  La storia è la rievocazione della sera in cui Josefino – avendo perso tutto al gioco  – mise in pegno la sua  bella Mèche per poter continuare a giocare a dadi con i suoi tre amici. La Chunga, padrona della locanda, gli propose di fargli credito chiedendo in cambio Mèche per tutta la notte. Josefino accettò. Che cosa successe in quella camera da letto? A distanza di anni, ancora una volta nella locanda della Chunga, ognuno dei quattro giocatori, dà una versione diversa dei fatti. Mèche dopo quella notte è sparita e non può confermare né smentire cosa sia veramente successo. Resta soltanto, sulla scena, la materializzazione dei racconti dei quattro marinai. Come nel famoso film di Kurosawa, Rashmon, tutti i personaggi danno una propria versione dei fatti, svelando, involontariamente, i propri desideri e le proprie debolezze, scoprendo, inconsapevolmente, il loro animo più segreto, ma mai, probabilmente, la verità su cosa successe realmente quella notte tra Mèche e la Chunga».

Comunicato Stampa

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