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Teatro di San Carlo, offerta di lavoro riservata a chi “non ha difetti fisici”: è polemica

Concorso pubblico riservato ai “candidati fisicamente idonei”, ovvero senza difetti fisici, quello pubblicato dal teatro San Carlo di Napoli e relativo alla pozione (a tempo indeterminato) del ruolo di addetto stampa.

Il bando è inaccettabile – spiega Silvestri, il segretario del Sugc (Sindacato unitario dei giornalisti della Campania) –: sorprende la mancata conoscenza della norma di riferimento sugli uffici stampa (la legge 150/2000) e della natura dell’albo dei giornalisti, tanto che il requisito richiesto è l’iscrizione a un inesistente “albo dei giornalisti pubblicisti”, discriminando così la partecipazione dei giornalisti professionisti”.

Questo bando è uno scrigno di “sorprese” – continua il segretario del sindacato –: si parla anche che “la Commissione ha la facoltà, a suo insindacabile giudizio, di richiedere l’esecuzione totale o parziale del programma”, come se si trattasse dell’audizione di un musicista e non dell’esame di un giornalista”.

Ma la cosa più grave è un’ulteriore e incredibile discriminazione – prosegue sconcertato Silvestri – il concorso pubblico del San Carlo limita la partecipazione ai “candidati che siano fisicamente idonei ed esenti da difetti o imperfezioni che possano limitare il pieno ed incondizionato espletamento, in sede e fuori sede, delle mansioni previste”. 

Esenti da difetti o imperfezioni”? Ma siamo all’eugenetica? Al san Carlo cercano un giornalista di razza ariana o dalle fattezze di Roberto Bolle? Che fine ha fatto la Costituzione che vieta le discriminazioni perché “tutti i cittadini hanno pari dignità sociale, senza distinzione di condizioni personali”?”.

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