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Tatuaggi in mostra alla decima edizione della Florence Tattoo Convention

Nuove e antiche tecniche dell’arte del tattoo in mostra alla 10/a edizione di Florence Tattoo Convention (3-5 novembre alla Fortezza da Basso), la fiera che si propone di esaltare la cultura artistica e storica del tatuaggio mettendo in mostra i8l lavoro di professionisti provenienti da tutto il mondo.

Martelletto indonesiano, bacchetta thailandese, tecniche filippine e coreane nonché l’hand poke messicano, ovvero quel tatuaggio realizzato a mano libera secondo antiche tecniche, sono solo alcune delle antiche tecniche “in via d’estinzione” che caratterizzano il mondo dei tatuaggi. Riscoprire queste arti antiche promuovendole ed esaltare le tecniche avanguardistiche è la missione del salone fiorentino del tatuaggio. Sono 330 a questa edizione i maestri tatuatori presenti alla mostra, un numero in crescita se si pensa che nel 2008, primo anno del salone, erano 120 i tatuatori e 7.000 i visitatori (che sono saliti a 17.000 l’anno scorso).
Oltre ai tanti esperti con la macchinetta, la fiera in particolare presenta artisti che lavorano col martelletto indonesiano (Hendra Folk e Albar Tikam), che propongono l’hand poke messicano (Samuel Olman), Irezumi giapponese (Ryugen e Tenkiryu ), la bacchetta thailandese (Matt e Rung Ajarn) e le tecniche filippine e coreane. Inoltre è atteso l’incontro con l’antropologo culturale, fotografo e scrittore Lars Krutak, che ha viaggiato per il mondo indigeno per quindici anni documentando le tradizioni in estinzione del tatuaggio tribale. La sua passione è nata all’università dove ha studiato i 2000 anni di tradizione del tatuaggio a pelle cucita dell’isola di St. Lawrence Yupiget per la tesi di Master. Oggi lavora presso il Dipartimento di Antropologia del Museo Nazionale della Smithsonian Institution di Storia Naturale di Washington.

Alla fiera presenta una mostra che documenta le sue esperienze con le antiche tradizioni che stanno scomparendo, come il tatuaggio della mano delle popolazioni indigene del Paiwan del sud (Taiwan), quasi scomparso: oggi meno di quaranta donne anziane di età superiore ai 80 anni indossano questi simboli antichi legati al loro stato sociale, alla protezione spirituale e all’aldilà. La situazione è ancora più grave tra gli Atayal: oggi solo due donne di 101 anni portano i tatuaggi facciali distintivi dei loro antenati tribali. Krutak farà anche una lezione sul tatuaggio indigeno con le nuove ricerche antropologiche provenienti da tutto il mondo, dalle mummie tatuate alle rievocazioni indigene e rituali legate a questo mondo.

 

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