Strage di tartarughe marine, scambiano la plastica per meduse e muoiono
Borse e fogli di plastica semisommersi, scambiati per prede, sono l’ultimo pasto di molte tartarughe.Le tartarughe marine sono tra le specie più minacciate in assoluto sul nostro pianeta, e non esiste praticamente alcun habitat dove esse possano essere al sicuro dall’essere umano.
Le sette specie viventi, infatti, sono esposte a ogni genere di pericolo legato a fattori antropici: dalle catture accidentali con le reti alle collisioni con le navi, la pesca intensiva a scopo culinario e l’inquinamento. Soprattutto quello da plastica, ma anche quello luminoso.
Secondo un recente studio dell’ente nazionale australiano di ricerca Csiro, che ha comportato l’esame di circa 1000 tartarughe trovate morte sulle spiagge australiane, circa la metà delle tartarughe marine su scala mondiale, hanno plastica nell’intestino e anche un solo pezzo può essere letale.
Secondo la ricerca, pubblicata su Scientific Reports, una volta che una tartaruga ha 14 pezzi di plastica nelle interiora, il rischio di morte è del 50%.
“Abbiamo accertato che quando la tartaruga ingerisce plastica per la prima volta, ha un rischio di circa il 20% di morire a causa di quel solo pezzo, mentre man mano che ne ingerisce di più, il rischio aumenta”, scrive il responsabile della ricerca Chris Wilcox del dipartimento Oceani e Atmosfera del Csiro.
“In alcuni individui – afferma – abbiamo trovato anche centinaia di pezzi di plastica, dalla pellicola sottile a corde e lenze da pesca. Qualsiasi tipo di plastica che si vede nella vita quotidiana, l’abbiamo trovata in qualche tartaruga”.
I danni derivanti dall’ingestione di plastica sono numerosi e differenti, ma tutti portano a un esito certo: la morte o la grave compromissione della salute delle tartarughe. I rifiuti possono infatti incastrarsi nell’intestino, o perforarlo portando l’animale al decesso, oppure avvelenare la vittima col rilascio di sostanze tossiche. Ma, come spiega lo studio, basta anche solo che i rifiuti rimangano nello stomaco senza danneggiare la parete dell’organo, per uccidere la tartaruga: non riuscendo a digerire la plastica, il rettile si sentirà sazio e smetterà di nutrirsi.