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Stoccolma e Usa: attentato e ritorsione, l’Europa divisa

Si fa prima a dire che sono state spezzate quattro vite e che molti sono i feriti. Piuttosto che analizzare tutte le implicazioni del caso, veramente troppe da descrivere in parole povere, è decisamente più concreto stabilire una linea. Questa demarcazione ci racconta di un’Europa in guerra, una notizia che probabilmente ancora non è arrivata perché il vecchio continente è ancora “sicuro”.
In realtà la violenta ritorsione degli Usa, con i 59 missili sparati verso le basi siriane, ha dimostrato che gli alleati agiscono prima di pensare. Tutta l’Europa dei grandi partiti si è schierata contro la scelta di Donald Trump, e d’altronde la Casa Bianca per ora non ha ribattuto. Il resto è una questione da lasciare alla cronaca.

Gioco-forza il sistema del mondo contemporaneo regge a stento in piedi. Gli attentati in Europa si sono intensificati, la paura resta, d’altronde il medio oriente continua ad essere oggetto di attacchi, ora gli Usa sono passati ad un interventismo diretto che lascia pensare alle cose peggiori. Se finora Putin si era affidato ad Assad come esecutore materiale adesso potrebbe anche cambiare strategia. Il rischio di una nuova guerra fredda è dietro l’angolo e l’Europa non avrebbe che da perderci. Intanto la Svezia piange i propri morti orribilmente investiti dal camion, la loro memoria ci ricorderà che i nostri paesi in questa guerra hanno perso qualcosa.

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Daniele Naddei

Giornalista iscritto all'Ordine dei Giornalisti della Campania da maggio 2014.

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