Soppresso il Gay Pride di Istanbul: la mano di Erdogan contro il popolo
Per il secondo anno consecutivo, il Gay Pride di Istanbul è stato soppresso dalle forze dell’ordine. Migliaia di manifestanti, infatti, nella giornata di domenica si erano riversati per le città turca, ma la dimostrazione si è trasformata poi in incubo quando la polizia, vista anche l’imponente portata della mola dei partecipanti, ha iniziato ad usare proiettili di gomma e gli idranti contro i manifestanti.
Alla viglia della manifestazioni, nonostante il presidente Erdogan avesse posto il divieto di manifestare, gli organizzatori della manifestazione avevano rivolto un appello a tutta la popolazione nello scendere in piazza, anche per onorare la memoria di Hande Kader, la trans turca uccisa brutalmente lo scorso anno.
In un paese in cui la libertà di stampa e parola è ormai ridotta ai minimi termini, manifestare le proprie idee è diventato impossibile. Con la conferma, dopo il Golpe fallito e con le elezioni di qualche mese fa, Erdogan ha accentrato nelle sue mani tutti i poteri e le decisioni ed è pronto a fare della Turchia ciò che vuole.
Anche in Italia si sono tenute e si terranno manifestazione del Gay Pride. A Napoli e Milano è andato il scena lo scorso 24 giugno, a Roma il 10, mentre si terminerà con Rimini il prossimo 29 luglio. Niente a che vedere con ciò che è accaduto in Turchia, ovviamente, dove l’Onda Pride si svolge – nella stragrande maggiornaza dei casi – senza nessuna carica della polizia ma in un clima di balli, canti e spensieratezza.