Somalia: pirateria, signori della guerra ed ora anche Hassan Ali Khaire
Grazie al mandato del Presidente della Repubblica somala (dicesi Somalia, nda) lo scorso 22 febbraio 2017 il governo dello stato africano ha un nome e cognome. Si tratta di Hassan Ali Khaire, non proprio uno sconosciuto nell’occidente che conta. Un cittadino somalo di origini norvegesi, tanto per cominciare, e grazie a lui c’è chi millanta, o annuncia se vogliamo essere più corretti, una nuova epoca per il paese. Potrebbero essere occidentalisti convinti, oppure benpensanti ovvero semplicemente ottimisti, perché non sempre bisogna pensar male a prescindere.
La Somalia, così come tanti altri paesi africani ex colonie occidentali, ha affrontato così tante guerre interne, tramutatisi poi in veri e propri conflitti civili, che a considerarla una specie di Pompei (una civiltà in rovina) forse non si sbaglia. Del resto un paese che nel 2017 è ancora alle prese con la piaga dei pirati, i ferocissimi corsari somali, sicuramente non può considerarsi sicuro entro i propri confini. E’ una legge della non scritta della storia internazionale della politica. Così, dopo la guerra civile del 1991 durata quasi 25 anni con i signori della guerra ad azzuffarsi tra di loro chi per un governo straniero chi per un altro, ecco il risolutore di problemi: Hassan Ali Khaire.
Il Presidente della Somalia, Abdullahi Mohamed, eletto lo scorso 16 febbraio a questa carica ha dato mandato il 22 febbraio a Khaire di formare il governo nominandolo Primo Ministro. Il 49enne non è uno sconosciuto: ex direttore per l’Africa dell’azienda di ricerche petrolifere britannica Soma Oil ma anche del Norwegian Refugee Council. Per lui parla chiaro anche la doppia cittadinanza somalo-norvegese. Titoli passati e presenti però vorrebbero poter dire tutto o niente, in fondo lo stesso Presidente della Repubblica possiede il passaporto statunitense. L’impressione è che ci si avvii, dopo 25 anni, alla formazione del primo Governo realmente operativo nel paese, sempre nel segno di quelle potenze occidentali che dall’alto vedono e provvedono.