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Il sì dei votanti all’indipendenza del Kurdistan dall’Iraq

Arrivano le ultime notizie circa la votazione richiesta dal Kurdistan per l’indipendenza dall’Iraq. La fonte è la televisione curda Rudaw e informa che quasi il 93% dei votanti si è espresso in favore nel referendum svoltosi nel Kurdistan iracheno.

«Continuiamo a credere che l’integrità territoriale e politica degli Stati sia estremamente importante per mantenere la stabilità e la sicurezza nella regione e per risolvere i problemi critici che lì abbondano.»

Queste le parole di Dimitri Peskov, portavoce del Cremlino, riportare da Interfax. Anche Mosca nutre profonde riserve circa la scissione dell’Iraq, ed è proprio Peskov a riferirlo citando una telefonata tra Vladimir Putin, presidente russo, Recep Tayyip Erdogan, presidente turco, e Hassan Rouhani, presidente iraniano.

«Solo Israele accetterà l’indipendenza dei curdi. Nonostante tutti i nostri avvertimenti, l’Autorità regionale del nord Iraq ha voluto con insistenza tenere il referendum per l’indipendenza. Ma a parte Israele non ha alcun sostegno. Ora l’ha approvato il 90-92 per cento. Ma questo vale una guerra? Chi accetterà la vostra indipendenza? Solo Israele. Ma il mondo non è solo Israele. Il Kosovo purtroppo non è ancora riuscito a essere uno Stato.»

La dichiarazione del presidente turco Recep Tayyip Erdogan, all’indomani del voto nel Kurdistan iracheno, lascia chiaramente trasparire una forte posizione contraria alla scissione,  osteggiata anche da Ankara e dagli altri Paesi della regione e criticata dagli Usa.

«L’Iran si oppone a qualsiasi mossa che possa portare a un cambiamento delle frontiere geografiche in Medio Oriente e alla disgregazione dei Paesi della regione […] la politica principale dell’Iran è quella di rispettare la sovranità nazionale e l’integrità territoriale dei Paesi regionali […] (il referendum nel Kurdistan) è stato come giocare nelle mani dei terroristi dell’Isis e dei loro alleati regionali e internazionali.»

Il ministro iraniano della Difesa, il generale Amir Hatami, è stato chiaro sul tema del referendum durante l’incontro avuto oggi con l’ambasciatore turco a Teheran, Reza Hakan Tekin.

Invece il premier Haidar al Abadi preferisce non discutere i risultati del voto del referendum. Sembra che le autorità di Baghdad ritengano incostituzionale il referendum per l’autonomia del Kurdistan ed è per questa ragione che il premier preferisce non discutere di questo con Erbil. L’unico risultato di questa manovra per Abadi è l’istigazione al caos e alla sedizione all’interno del paese da parte delle autorità curde.

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