VIDEO – Recensione, “Tutti pazzi per “Sex education”
Questa volta Netflix ha fatto centro. Una teen comedy fuori dagli schemi. Argomento palese ma affrontato in modo da non essere banale e smielato, come quasi tutte le serie che raccontano gli ormoni impazziti dei diciassettenni. Per noi è un grande SI! Vediamo perchè.
Sex education parla di quello che promette, niente di meno ma forse tanto di più. Si va dritti al sodo senza tanti giri di parole. L’argomento “sesso” per gli adolescenti, ancora troppo spesso un taboo per la nostra società, è fonte di curiosità. La scoperta del proprio corpo e del corpo dell’altro è affrontato in maniera diversa da ogni ragazzo. Se prendiamo ad esempio Otis, il protagonista, proprio lui che diventa un terapista sessuale, ha dei grandi problemi con la sua sessualità. È difficile parlare di questa serie senza spoilerare. I personaggi, anche quelli di “contorno” sono strettamente legati alle tematiche trattate nei vari episodi. Spesso non sono quello che sembrano e, man mano che iniziano a relazionarsi con Otis, verranno affrontate tematiche anche molto lontane dal sesso. Attraverso la chiave ironica si parla di omofobia, accettazione di sè stessi e del proprio corpo, dinamiche di gruppo, cyber bullismo, aborto, femminismo, famiglie arcobaleno, impotenza e chi più ne ha più ne metta. Adatta sicuramente per gli adolescenti ma una bella sbirciatina anche dai così detti adulti non farebbe male.
Otis: il terapista represso
Ebbene sì, possiamo definire Otis un terapista sessuale con la fobia del sesso. Non gli piace “toccarsi” o essere toccato. Il tutto deriva dalla troppa libertà della madre, una sessuologa particolarmente promiscua. Per di più Otis è il classico adolescente “sfigato” e sempre solo. Il suo unico contatto è l’amico d’infanzia Eric, un altro personaggio costruito veramente molto bene. Eric vorrebbe essere popolare tra le mura scolastiche, i suoi goffi approcci al gruppo popolare della scuola sono molto divertenti, ma Otis non ha voglia di stare dietro all’amico nella ricerca della popolarità. Cosa a cui dovrà abituarsi nel momento in cui arriverà Maeve, bella e ribelle. Emarginata anche lei perché diversa, seppur in un modo diverso. Estremamente intelligente si ritrova da sola, abbandonata dalla famiglia. Ha bisogno di denaro e Otis sarà la soluzione ai suoi problemi.
Dove li abbiamo già visti?
Non tutti i personaggi sono già conosciuti nel mondo dello spettacolo. Ma ci sono un paio di perle che non potete non amare già. Prima fra tutte la meravigliosa Gillian Anderson, lei è proprio la ciliegina sulla torta di questa serie. Jean, la mamma di Otis, è la Dana Scully dei nostri anni ’90. Avete mai visto 51enne più bella? Sembra che per lei il tempo non sia passato. Più bella adesso che nelle prime stagioni della serie sugli “alieni”, chi li ha mai visti poi? Per un decennio abbiamo aspettato che finalmente quei due si baciassero, in questa serie almeno non c’è tanto da aspettare. Ad ogni modo, anche se x-files non l’ha scoperta, l’ha consacrata come una vera diva di Hollywood. Non c’è niente che non sia in grado di fare. Regista, sceneggiatrice, attrice e finanche ricercatrice di cure contro malattie rare. Molti i ruoli in costume svolti. Nel 2005 torna sullo schermo con il film The Mighty Celt e la miniserie di BBC Bleak House, adattamento del romanzo di Charles Dickens Casa desolata. Quest’ultima è la prima di numerose collaborazioni con la tv britannica. Seguono Any Human Heart nel 2010, The Crimson Petal and the White e Grandi speranze l’anno successivo e nel 2013 la produzione che riafferma il suo grande talento: The Fall di BBC Two, nella quale interpreta la brillante e provocante sovrintendente del Metropolitan Police Service Stella Gibson accanto a Jamie Dornan. Nel frattempo si concede un paio di collaborazioni anche con la tv americana: nel thriller di breve durata “Crisis” e nell’horror “Hannibal”. In quest’ultima conquista il pubblico con il ruolo della Dott.ssa Bedelia Du Maurier, la psichiatra che ha in cura Hannibal Lecter. E’ così brava che i produttori decidono di promuoverla al grado di regular nella terza stagione. Al cinema, i ruoli più significativi dopo X-Files sono quelli in “L’ultimo re di Scozia”, “Johnny English: La rinascita”, “Doppio gioco” e “Sister”. Nel 2015 torna a BBC con la miniserie War and Peace, adattamento del romanzo storico di Lev Tolstoj Guerra e pace.
Asa Butterfield chi vi ricorda?
È proprio lui, Bruno ne “Il bambino con il pigiama a righe”. Ha iniziato piccolissimo a recitare in teatro. Poi il successo con il film sull’olocausto, ed ancora “Ender’s game”, “Ten Thousand Saints” . Nel 2016 interpreta il protagonista nell’ultima pellicola di Tim Burton “Miss Peregrine – La casa dei ragazzi speciali”. Non riesce ad ottenere il ruolo di Spiderman nel reboot, e dobbiamo dire che effettivamente non ce l’avremmo visto a svolazzare sui tetti in tutina aderente. Tom Holland è stata una scelta migliore lo ammettiamo. Nel 2017 lavora per una produzione Netflix allo sci-fi drammatico “Lo Spazio che ci Unisce”. Nel 2018 Asa Butterfield prende parte al teen drama “Departures” al fianco dell’attrice de “Il Trono di Spade” Maisie Williams. Possiamo dire che Asa è diventato un vero giovane divo.
Ncuti Gatwa è, l’estroso quanto emarginato, Eric. Non avvezzo al grande schermo, Ncuti è molto più a suo agio a calcare le assi di un palcoscenico teatrale.
È un attore a tutto tondo che non disdegna ingaggi da modello. Ha studiato al Royal Conservatoire of Scotland (RSAMD) di Glasgow. Dopo il diploma (2013) ha avuto soprattutto piccoli ruoli in un discreto numero di spettacoli teatrali in cui spesso ha recitato en travestì. Inizialmente la sua attività si è concentrata sul palcoscenico, in opere classiche o reinterpretazioni di esse in chiave moderna.
In TV ha cominciato a lavorare proprio nel 2014, recitando prima in un episodio della serie TV Bob Servant con un piccolissimo ruolo. In seguito è stato in due episodi dello show anglosassone Stonemouth, e infine è approdato in Sex Education per il ruolo del gay Eric.
Emma Mackey è il volto della ribelle Maeve. Ha attirato la curiosità del web per la sua somiglianza con la stupenda Margot Robbie. La sua vita è avvolta dal mistero. Non si conosce precisamente la sua data di nascita, si sa solo che è vissuta nell’alta Francia, che all’università ha studiato teatro e regia, e che questo è il suo primo vero ruolo importante. Si diletta ogni tanto come modella, infatti potreste averla vista posare per la collezione estiva della linea di abbigliamento inglese AIDA Shoreditch.
Oltre alla Oti’s Creek abbiamo tutta una serie di personaggi, ovvero i pazienti di Otis che ti fanno innamorare di questa serie. Il primo a relazionarsi con il terapeuta del sesso è Adam, che ha il volto di Connor Swindells. Tra l’altro piccolo scoop gossipparo: Aimee Lou Wood e Connor Swindells stanno veramnete insieme. Si capisce subito che c’è qualcosa che non va. E vi dirò, io il pensiero che fosse gay l’ho fatto già dalla prima scena, e non per il problema del rapporto sessuale insoddisfacente, quanto per quell’aria da cucciolone incompreso da tutti, che faceva supporre che il problema non fosse solo di tipo strettamente “tecnico”. Dal figlio del preside ci si aspetterebbe un ragazzo perfetto e invece Adam non lo è. Pressato dal padre che lo vorrebbe diverso e da questa specie di bullismo che subisce a scuola perchè ha il pene troppo grande. Si avete capito bene. Questo “dono” non lo aiuta, infatti è insoddisfatto anche sessualmente fino a quando non riceve l’aiuto di Maeve ma soprattutto di Otis. Nel suo caso i privilegi lo mettono al centro dell’attenzione, dove lui non vuole stare. Esprime il suo disagio attraverso le stupidaggini che fa. Ripreso sempre da chiunque per ogni cosa, il che lo lascia con quella faccia da cane bastonato che fa una tenerezza assurda, vorresti andare ad abbracciarlo. Questo infatti crea empatia con una figura rappresentata come “bullo” ma che ci porta fino alla scena in cui Adam ed Eric si baciano appassionatamente. E li anche chi non ci aveva minimamente pensato non la vede come una cosa forzata e allora ti viene da dire: “Ma si ovvio, come ho fatto a non vederlo“.
Eric è il personaggio che più ci è piaciuto. Bullizzato perchè gay ed apparentemente non capito dal padre. Gli piace travestirsi, ma come dice lui stesso “Non sono un travestito”, quasi come se sentisse di doversi giustificare, come a dire si sono gay ma non esageriamo. Il padre di Eric in realtà alla fine si dimostra come un uomo tenerissimo. Preoccupato per il figlio, non perchè non lo accetta, ma perchè ha paura che il mondo possa schiacciarlo e buttarlo via. Un pò la preoccupazione di tutti i genitori con l’Aggravante, se così possiamo dire, che Eric è gay e per questo più sovra esposto alle idiozie della gente. Anche se in realtà nella scuola non ci sono episodi veri e propri di omofobia. Anche quando un ragazzo prova a fare una battutaccia su Eric, uno dei ragazzi che fa parte del gruppo più cool della scuola lo redarguisce dicendo “l’omofobia non va più di moda dal 2008“. Nel mondo al di fuori dell’ambiente scolastico invece qualcosa succede. Eric sta camminando da solo in una strada buia e poco trafficata. Travestito da Hedwig, perchè stava andando a vedere Hedwig and the angry inch, solo dato che Otis gli aveva dato buca, viene aggredito. Da lì Eric perde la fede, in sè stesso. Si allontana da Otis, inizia a vestirsi in maniera “anonima”, e diventa aggressivo se qualcuno gli presta attenzione, tanto da arrivare ad aggredire l’altro unico gay dichiarato della scuola. Cosa che gli varrà la punizione che permetterà l’incontro tra lui e Adam. Una scena bellissima è quando, sulla stessa stradina, teatro della sua aggressione, incontra un uomo che gli chiede indicazioni. Vestito da drag queen, bello e solare, dà un consiglio ad Eric: abbina sempre lo smalto con i vestiti. Quello per Eric è il segnale. Quello che sta facendo è giusto. Ritrova la sua fede, si trucca, si veste e se ne va al bellodella , bello come il sole. Purtroppo non potremo vedere la storia d’amore con Adam perchè il preside lo spedisce all’accademia militare. Ma confidiamo nella seconda serie e soprattutto non vediamo l’ora.