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Scuola, Azzolina: “mai pensato di chiudere studenti in cabine”

Il ministro dell’istruzione ha assicurato il rientro a settembre degli studenti nelle aule, evento che deve avvenire nella massima sicurezza ma senza dover ricorrere a misure estreme.

“Nessuno del Comitato tecnico-scientifico, e tanto meno qui al Ministero, ha mai immaginato di chiudere gli studenti dentro cabine di sicurezza, come è stato invece raccontato in queste ore, in maniera quanto meno superficiale. Ho visto immagini surreali di ragazzi chiusi dentro a strutture simili a gabbie. Questa è disinformazione. Nessuno ha mai pensato a cose del genere. Semmai sono due anni che parlo del problema delle classi pollaio. E oggi finalmente tutti si accorgono del numero di alunni nelle classi delle scuole italiane”. Così, il ministro dell’Istruzione, Lucia Azzolina, in un post su Facebook per salutare gli studenti nell’ultimo giorno di scuola.

La ministra è intervenuta commentando il dibattito e le polemiche sorte intorno all’ipotesi di divisori di plexiglass per il ritorno in classe a settembre.

“Siamo al lavoro, giorno e notte, per riportare gli studenti a scuola con le giuste misure di sicurezza – aggiunge -. Senza eccessi, senza forzature. Vogliamo tornare alla normalità e lo faremo trovando il giusto bilanciamento tra due diritti sacrosanti, quello all’istruzione e quello alla salute. In queste ore si sta chiudendo un anno scolastico del tutto straordinario, che ci ha messo alla prova e che certamente ricorderemo nel tempo”.

La Azzolina ha poi proseguito parlando della tanto discussa didattica digitale.” La cosiddetta Dad. È stata una prova molto impegnativa per tutti, ma so che in tanti hanno apprezzato il lavoro fatto. Siamo partiti da zero. Abbiamo costruito un modello che ha permesso di salvare l’anno scolastico. E la scuola si è riscoperta un po’ più digitale.  “La Dad ci ha aiutato – aggiunge ancora Azzolina –  ma a settembre torneremo alle lezioni in presenza.”

Scuole aperte? Si ma in sicurezza. “Intanto abbiamo già iniziato a costituire i tavoli regionali, dichiara Azzolina. Perché dovrà essere sui territori che andremo fisicamente a costruire le soluzioni, in modo chirurgico. Nelle singole scuole, che in questo Paese sono molto diverse le une dalle altre. E avremo un monitoraggio costante delle varie situazioni e delle difficoltà da superare. E ce ne saranno, è indubbio. Ma lo ripeto: abbiamo gli strumenti per risolverle”.

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