Scissione PD: frattura tra maggioranza e minoranza. C’è la data per le Primarie
Negli ultimi giorni, la lotta fratricida del PD ha portato ad una ennesima sanguinosa lotta intestina in seno al Partito Democratico. Vista da fuori sembra si faccia anche fatica a capire il perché, ma tutte le figure politiche più importanti della sinistra italiana hanno fatto si che si arrivasse quasi ad una vera e propria scissione.
La motivazione ufficiale della minacciata scissione è la scelta della data del Congresso. Il Congresso è il momento più importante nella vita di un partito, è l’attimo in cui viene messo in atto la linea politica del partito stesso, nonché il momento in cui viene scelto il massimo rappresentante. Nel caso del Partito Democratico vanno indette delle Primarie, inizialmente il congresso del PD avrebbe dovuto svolgersi tra settembre e dicembre, Renzi però ha deciso di dimettersi innescando così il processo qualche mese prima. Ora, e salvo clamorosi colpi di scena, il PD voterà il prossimo aprile, ma su questo c’è piena bufera.
Chiaramente, la data del voto non è l’unica goccia che sta facendo traboccare il vaso del PD. Ruolo cruciale è quello che sta svolgendo in questo momento Renzi. L’ex Premier, dopo essersi dimesso, pensa che adesso al Partito Democratico serva una nuova discussione interna, una rivisitazione di ruoli ed idee, ed è entrato in contrasto con chi, dalla sua figura, ne è in disaccordo. Le differenze politiche fra maggioranza e minoranza nel PD sono cosa nota, ma chi minaccia di andarsene ha qualcosa di più da nascondere. La compromissione definitiva di rapporti personali e tensioni che hanno superato da tempo il livello fisiologico in un partito e la data del congresso, infatti, per quanto componenti fondamentali, non sono l’apice della discordia quanto invece lo possa essere la paura di finire marginalizzati da una nuova vittoria di Renzi, in caso di primarie.
IL VOTO DELLE PRIMARIE – Salvo colpi di scena, il PD voterà il proprio segretario domenica 30 Aprile, dalle ore 8 alle ore 20:00 (eventuale ballottaggio la domenica seguente, il 7 maggio). La data del voto, tuttavia, cade a ridosso del ponte del primo Maggio, ed è stata altra causa di disaccordo fra la maggioranza e la minoranza del partito stesso.