Salvini-Di Maio salta l’intesa, giusto bocciare i bulli e lo scudetto della Juventus: ciao, ciao aprile
Il Pd prepara la direzione generale per decidere la linea. Il parlamento però è spaccato a metà, se salta l’intesa col Movimento 5 Stelle si torna ad un voto pericolosissimo per la sinistra. Aprile è stato anche il mese della Juventus e del bullismo.
Caro diario,
è stato il mese della campagna elettorale bis, delle polemiche per il mancato Governo d’intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega. Dell’apertura all’odiato Partito Democratico, ma anche l’aprile del bullismo e del calcio.
Un’intesa che salta ed una che arriva: M5s-Pd è l’ultima spiaggia
L’ansa riporta le parole del leader della Lega: “Sono umilmente a disposizione da oggi pomeriggio, quando e dove si vuole, con chi si vuole, in diretta o non in diretta, a sederci attorno a un tavolo con il M5S – dice Salvini -. Partendo dalla riforma delle pensioni, del lavoro, del sistema fiscale, del sistema giudiziario, del sistema scolastico, punto per punti, senza professoroni, per decidere come si fanno queste riforme”.
Aprile è passato da appena tre giorni ma le polemiche non si placano. Berlusconi contro tutti, ma Salvini non lo molla perché, probabilmente, vuole diventarne l’erede. Eppure Di Maio non ci sta e tuona:
“Non è possibile nessun governo del cambiamento con Berlusconi e il centrodestra. Salvini ha cambiato idea e si è piegato a lui solo per le poltrone. Si torni subito al voto!”.
Non v’è dubbio: aprile è stato il mese della politica.
Bullismo: adesso stanno esagerando
Ha ragione la Fedeli ha dire che i bulli vanno bocciati, sbaglia il comico Maurizio Crozza a spiegare il contrario. Tra le tante gaffe fatte dalla ministra uscente certamente non si può annoverare questa. Un alunno che è stato artefice di un comportamento meschino deve essere punito, in maniera esemplare. Altrimenti si dà l’idea che non esista punizione. La bocciatura, certo, può essere anche educativa, come la coercizione carceraria dovrebbe esserlo in teoria.
Adesso stanno esagerando. I professori non sono mai stati stinchi di santo: spesso ignoranti, eccessivamente severi, probabilmente più attenti alle proprie preferenze che alla realtà. Non tutti, ovviamente, ma moltissimi certamente. Eppure quella dell’insegnante dev’essere una figura autoritaria e rispettata: non si tratta solo di tutelare il futuro dei giovani, ma di fargli comprendere il rispetto dei ruoli e delle regole.
La Juventus delle polemiche: l’espulsione di Pjanic è una scusa
E’ l’ennesima scusa per spiegare un fallimento. Nell’anno del Var, quando la tecnologia entra nel calcio, lo scudetto lo vince ancora la Juventus. Almeno questo si appresta a fare la squadra di Massimiliano Allegri, che dopo aver perso la corsa Champions a Madrid dopo una rimonta che aveva quasi del clamoroso e la partita contro il Napoli, ecco lanciarsi solitaria.
Sembrava si stesse mettendo male, poi Inter – Juventus 2-3 e Fiorentina – Napoli 3-0 certificano a tre giornate dalla fine che il primo posto è deciso al 95%. Aggrapparsi al presunto fallo di Pjanic, che sarebbe costato l’espulsione, non è certamente logico. I diretti avversari il giorno dopo perdono 3-0 fuori casa, stanchi dopo soli 45 minuti, con Sarri costretto ad effettuare gli ultimi due cambi ad inizio secondo tempo. Con la discriminante, quella si, che se la Juve avesse giocato in 10 contro 10 a San Siro forse avrebbe perso. Eppure la stessa Inter poco prima aveva dimostrato che così non poteva essere, segnando 2 gol alla Juve con un uomo in meno.
Corsi e ricorsi, stop alle scusanti. Bisogna imparare a saper perdere con dignità.