Saldo Imu e Tasi entro il 17 dicembre. Per ora nessun aumento
I comuni bussano alle porte degli italiani e recuperano 10 miliardi di euro. Entro lunedì 17 dicembre i proprietari immobiliari dovranno versare il saldo delle imposte locali: Imu e Tasi, laddove sia prevista. Nessun cambiamento per il momento ma, dal 2019, la casa potrebbe ritornare nel mirino del Fisco.
Infatti potrebbe essere data nuovamente la possibilità ai comuni di aumentare le aliquote per far fronte ai sacrifici imposti loro dalla manovra in discussione.
Chi pagherà ?
L’Imu e la Tasi non sono dovute se la categoria della case e relative pertinenze sono C/2, C/6, C/7. Vanno invece versate per le abitazioni principali di maggior pregio, ossia quelle di categoria A/1 (immobili signorili), A/8 (ville) e A/9 (castelli e palazzi) e le seconde case. Si paga anche sugli immobili dati in uso gratuito, salvo la riduzione al 50% tra genitori e figli a condizioni stringenti .
Sia per l’Imu che per la Tasi l’acconto pagato entro il 18 giugno è stato determinato in base alle aliquote in vigore nel 2017. In occasione del saldo, quindi, i conti vanno rifatti calcolando l’importo dovuto per l’intero anno applicando le aliquote decise per il 2018, per poi detrarre l’acconto. Quest’anno, i comuni non potevano ritoccare all’insù le aliquote del 2017. Potevano modificarle, ma pochi l’hanno fatto e solo in senso favorevole ai contribuenti. Se rispetto al 2017 il Comune non ha cambiato le aliquote, né le altre regole del gioco, e non è variata la propria situazione patrimoniale, l’operazione saldo è semplice: basta riportare sul modello F24 o sul bollettino gli stessi dati di giugno. E barrare la casella saldo al posto di quella acconto.
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