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Sala Ichòs, festa il 10 novembre per la presentazione della stagione 2018/2019

Sabato 10 novembre, dalle ore 20:30, Sala Ichòs festeggia i suoi 20 anni di teatro. 

La festa

Sabato 10 novembre, dalle ore 20:30, Sala Ichòs festeggia i suoi 20 anni di teatro. Presenteremo ad amici, curiosi e giornalisti la stagione teatrale 2018/2019 con i vari appuntamenti di teatro e musica.

Racconteremo di progetti vecchi e nuovi, degli spettacoli in programma, e brinderemo insieme per festeggiare la stagione teatrale. E infine, ci sarà un NonConcerto organizzato da Ichòs Zoe Teatro.

Ingresso libero con sottoscrizione

La Stagione

 Il 15 e 16 novembre La Confraternita del Chianti presenta GENESI pentateuco #1 di Chiara Boscaro, drammaturgia e regia di Marco Di Stefano, con Valeria Sara Costantin, le musiche di Lorenzo Brufatto. La compagnia si ispira all’episodio di Babele per raccontare l’esperienza di una migrante al suo arrivo in una città “cosmopolita”, dove, se non si parla una lingua comune a tutti, è molto facile restare ai margini. Dove, se non supera un esame di conoscenza della lingua ignota, la migrante potrebbe essere costretta a rinunciare al sogno di una nuova vita. Ma dove è anche possibile trovare un nuovo modo – forse più essenziale – di comunicare con gli altri.

Il 17 e 18 novembre ritorna la Confraternita del Chianti con LEVITICO pentateuco #3 di Chiara Boscaro, Marco Di Stefano, Marco Pezza, regia di Marco Di Stefano, drammaturgia di Chiara Boscaro, con Marco Pezza, voce di Francesco Boscaro, le musiche di Lorenzo Brufatto. Qui, il Levitico parte da un racconto di Jack London, “Il Messicano”, per raccontare una distopia non troppo fantascientifica. In un Paese in cui gli immigrati sono fuorilegge, il Movimento Liberazione Immigrati porta avanti una Rivoluzione contro il Governo. Ma servono sempre nuove risorse per il Movimento costretto alla clandestinità, servono soldi per le famiglie degli scioperanti, servono mezzi per l’organizzazione…

In questo mondo distopico si muovono diversi personaggi. Poco o niente li accomuna, se non il passaggio nelle loro vite di un misterioso ragazzo di cui ignoriamo la storia, di cui ignoriamo l’origine, di cui, in effetti, ignoriamo tutto.

Dal 30 novembre al 2 dicembre Piccola Compagnia Magnolia presenta Mater Dei drammaturgia di Massimo Sgorbani, regia Giorgia Cerruti, con Giorgia Cerruti e Fabrycja Gariglio. Libera variante sul tema del mito, “Mater Dei” ha come protagonisti una madre e un figlio, collocati in un tempo immaginario e in un luogo altrettanto immaginario del sud dell’Italia. Chi parla è la madre, vittima molti anni prima della violenza di un dio che, attratto dalla sua bellezza, è sceso sulla terra sotto sembianze animalesche e l’ha posseduta con la forza. Una sorta di rivisitazione del mito di Giove ed Europa dove la donna, invece che essere rapita, viene stuprata e ingravidata dal dio autoritario e passionale.

Si prosegue dal 7 al 9 dicembre con Teatro delle Bambole che porta in scena Psicosi delle 4 E 48 di Sarah Kane, diretto e interpretato da Andrea Cramarossa. Nel buio, la protagonista, si muove, si contorce, crede di colloquiare con altre persone, crede di poter allontanare da sé quel morbo che nell’insoddisfazione dell’inadattabilità, la sta conducendo alla fine del suo cammino che si concluderà in una notte, alle 4 e 48 in una dolce oscurità. In realtà, ancora un volta, si compie un grande dramma: il rifiuto di se stessi e della propria identità, la morte non in nome dell’amore ma per l’assenza di amore. Teatro delle Bambole ritorna a Sala Ichòs dal 14 al 15 dicembre con Il fiore del mio Genet, scritto e diretto da Andrea Cramarossa, con Federico Gobbi e Domenico Piscopo. Due attori si muovono nelle dimensioni della sacralità e del ladrocinio, della mendicità e della santificazione. Due figure iconoclastiche, ora regali uccelli conquistatori, ora marinai che raccontano, ora feroci assassini, ora venditori di corpi.

Stare con Genet, significa stare dalla parte di chi non è stato ascoltato, di chi ha avuto la maledizione di un destino duro fin dalla nascita, perduto da un “passaggio” ad un altro, da un genitore ad un altro… Perduto, sì, in una eco infinita di pensieri che nessuno vuole condividere.

Il nuovo anno comincia con Libera Scena Ensemble che il 19 e 20 gennaio sarà in scena con Visite, diretto da Niko Mucci, con Marcella Vitiello e Roberto Cardone e le musiche originali di Luca Toller. Con questo spettacolo, Mucci prosegue il suo percorso di riflessione sulle varie forme dell’amore e della solitudine. Una pièce teatrale. Due soli personaggi ed un abile, intrigante gioco di identità. Perché, come l’autore vuole farci intendere, chiunque può essere chiunque e, soprattutto, chiunque può immaginare di essere chiunque.

Dal 24 al 27 gennaio a Sala Ichòs sarà ospite la Compagnia Ragli con due spettacoli. Si comincia il 24 e 25 gennaio con L’Italia s’è desta. Un piccolo (falso) mistero italiano con Dalila Cozzolino, scritto e diretto da Rosario Mastrota. Carletta, la scema del paese, assiste al rapimento da parte della ‘ndrangheta, in Calabria, del pullman della nazionale italiana di calcio, a due mesi dall’inizio dei mondiali. Subito lo scoop dilaga, esplode. Esercito, politica, sport e giornalisti all’assalto del nuovo fenomeno mediatico. Tutti accecati dalla notizia “bomba” da regalare, non si accorgono di Carla, che sa dove è nascosto il pullman bianco e la nazionale di calcio. Ma nessuno le crede. Il 26 e 27 gennaio Dalila Cozzolino sarà protagonista, oltre che regista, di Macbeth. Aut idola Theatri da Macbeth di Shakespeare. Qui della tragedia si racconta la superstizione: la sua fascinazione, la paradossale razionalità e la tendenza alla ritualità che essa comporta, l’affannosa speranza di una conformità della natura a scopi. La riflessione parte dall’occasione che viene data a Macbeth dalle tre streghe e dalla domanda su quale orizzonte di senso si può dare alla battuta: “Salute a te, che un giorno sarai re”. Macbeth accoglie questa battuta in modo molto chiaro e muove l’azione scenica a partire da essa. Macbeth, partendo da qui, astrae e compone creativamente, esattamente come fa la nostra immaginazione davanti all’arte in generale. Quella frase è l’occasione. E allora Macbeth interpreta. A partire da questa interpretazione, abita il suo mondo in modo sempre più creativo, ideale, sovrannaturale.

Dall’8 al 10 febbraio Nuovo Teatro delle Commedie presenta una produzione Pilar Ternera con Scene di Libertà, diretto da Francesco Cortoni, con Giulia Gallone, Gloria Carovana, Giacomo Masoni, Marco Fiorentini e Saverio Ottino. La danza scenica di Jan Friedrich racconta la storia di 5 ventenni che cercano una via di fuga dal mondo che li vuole responsabili. I giorni spensierati della gioventù sono finiti e nuove e infinite possibilità si aprono di fronte a loro. Ma come affrontarli senza perdere se stessi e l’un l’altro?

Dal 22 al 24 febbraio sarà la volta di Alraune Teatro con Salomè di Oscar Wilde, tradotto, adattato e diretto da Luca Ligato, con Valentina Mandruzzato, Nicole Guerzoni e Mauro Bernardi. Una donna, il male incantatore, l’archetipo della femme fatale dall’algida bellezza: Salomè. Fredda ammaliatrice da una parte e creatura innocente dall’altra, vittima del desiderio di essere amata, è lo strumento del martirio di San Giovanni Battista. Salomè è una brillante storia di lussuria, avidità e vendetta. Nel corso del dramma la vediamo sgretolarsi lentamente e trasformarsi da innocente fanciulla a sanguinoso demone, pronta a perdere tutto, anche la sua stessa anima, pur di raggiungere quell’attimo, infinito e brevissimo, in cui potersi sentire amata.

Il 14 e 15 marzo la Compagnia Il Mulino ad Arte presenta Mi abbatto e sono felice di e con Daniele Ronco, per la regia di Marco Cavicchioli. Disagio, crisi, scarsa produttività, povertà, inquinamento, surriscaldamento globale, etc.. Ma come, nell’era del benessere ci sono tutti questi problemi?! La felicità dell’uomo occidentale pare essere direttamente proporzionale a quanto produce e quanto consuma: producendo si ottiene denaro e più denaro si possiede, più si consuma e ci si sente felici. Siamo certi di questa affermazione? Molti di noi avrebbero la risposta pronta, ma a parole siamo bravi tutti. Sono i fatti quelli che contano. Il 16 e 17 marzo la Compagnia Mulino ad Arte torna con Les Jumeaux di Daniele Ronco, con Davide Borra, Mauro Borra. “Les jumeaux” è uno spettacolo surreale, poetico e comico allo stesso tempo. Due fisarmonicisti gemelli raccontano con la musica e tanta magia la loro straordinaria (e vera) avventura di artisti di strada in giro per il mondo, quando avevano appena 17 anni.

La stagione teatrale si conclude con la Compagnia Meridiano Zero che dal 22 al 24 marzo è in scena con Lazarus di e con Marco Sanna e Francesca Ventriglia. Questo lavoro nasce dalla volontà di raccontare uno stato di attesa, quello in cui si aspetta di essere definitivamente dimenticati. Si parte da un dato di fatto: la morte della tradizione.

La tradizione è morta ma viene continuamente chiamata in causa, in una sorta di accanimento terapeutico, impedendogli di morire davvero. Ogni volta che ci si allontana dal conosciuto, si ha immediatamente bisogno di tornare indietro, raccogliere le forze, consolarsi, per poi di nuovo allontanarsi, e così siamo legati ad un eterno elastico, che regge l’impossibile, che non riesce a spezzarsi.

MusIchòs “dove finiscono le parole inizia la musica”

Oltre agli spettacoli teatrali, quest’anno Sala Ichòs ha pensato anche alla musica con la sua rassegna dedicata, MusIchòs “dove finiscono le parole inizia la musica”. Tre gruppi tra rock e jazz per tre serate diverse.

Si parte sabato 29 dicembre con Valerio Bruner & The Dirty Wheels con Valerio Bruner, voce, chitarre acustiche, armonica, e Andrea Russo chitarre elettriche. Il duo folk/rockpresenta l’ep di esordio “Down The River”, interamente registrato in presa diretta, in cui l’autore Bruner ha raccolto storie e personaggi incontrati nei miei viaggi.

Venerdì 1 marzo Maresa Galli Trio omaggia i padri di melodie intramontabili del jazz, partendo da “Tenderly” (W.Gross/J.Lawrence) a “All of me (G.Marks/S.Simons)”, brano che dà il titolo al suo album omonimo, da “A Night in Tunisia” (D.Gillespie/F.Paparelli) a “My Funny Valentine” (R.Rodgers/L.Hart).

Sabato 6 aprile si esibiranno gli Accordian, formato dal musicista Armando Rizzo e dalla cantante poliedrica Dianaerika Lettieri, che propongo alcuni brani famosi dello Swing italiano e altri più moderni ri-arrangiati in modo originale.

Comunicato Stampa

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