Russiagate, le prime dichiarazioni di Mueller
Dopo le affermazioni di Mueller, per la Casa Bianca il Russiagate è un caso definitivamente chiuso. Il procuratore speciale Robert Mueller che per oltre un anno e mezzo ha guidato le indagini sul Russiagate afferma: “Non siamo arrivati a determinare se Donald Trump abbia o meno commesso un crimine, abbiamo agito sapendo che è regola del Dipartimento di Giustizia non incriminare un presidente in carica e dunque ci siamo mossi in quel limite”. “Ora però spero e mi aspetto che questo sia l’unica occasione in cui io debba parlarne. Se fossi costretto a fare altro, mi limiterei a ripetere quel che è scritto nelle 448 pagine di rapporto. Perché quel documento è già la mia testimonianza“. Il super poliziotto ha parlato pubblicamente per la prima volta dalla fine dell’inchiesta sulle presunte interferenze russe nella campagna elettorale del 2016 spiegando di non avere nessuna intenzione di testimoniare davanti al Congresso per chiarire il contenuto di quel rapporto pubblicato il mese scorso di cui fino ad ora è stato reso pubblico solo uno stralcio revisionato dal Ministro della Giustizia William Barr.
Il procuratore speciale ha chiuso l’indagine, ha chiuso il suo ufficio e ha chiuso il caso. Ha detto esplicitamente che non ha nulla da aggiungere”, ha dichiarato la portavoce Sarah Sanders. “Caso chiuso anche per Donald Trump” su Twitter.
Ma dopo le dichiarazioni diversi leader democratici hanno rilanciato l’ipotesi di impeachment: “Tocca al Congresso agire, bisogna avviare l’iter” dicono praticamente compatti Cory Booker, Elizabeth Warren, Kamala Harris, Julian Castro, tutti candidati in corsa per la nomination democratica che sperano di sfidare Trump nel 2020.