Rischio caos in UK, stasera i Tory votano la sfiducia contro Theresa May
La premier resta combattiva, ha promesso che “si opporrà al voto con tutto ciò che ha“, perché in caso di sfiducia il rischio è quello di far saltare del tutto la Brexit, che è proprio quello che vogliono i suoi oppositori.
Stasera si saprà se il parlamento inglese sfiducerà o meno Theresa May. La premier avrebbe il sostegno di 163 deputati conservatori. Un numero sufficiente per superare il voto di sfiducia chiesto da una parte dei parlamentari Tory.
È l’ennesima svolta drammatica di una premier attaccata oramai da ogni fronte. Se la premier britannica Theresa May sopravvivrà al voto di sfiducia, domani pomeriggio, al vertice a Bruxelles dovrà spiegare con chiarezza e precisione ai 27 partner quali sono le sue richieste per far passare l’accordo sulla Brexit a Westminster.
Qualora dovesse superare anche questo ostacolo, rimarrebbe in sella per un anno, secondo le regole del partito conservatore. Ma se stanotte dovesse perdere, resterebbe primo ministro solo fino all’elezione del nuovo leader, che diventerà automaticamente premier senza bisogno di elezioni politiche e allo stesso tempo perderebbe la leadership del partito e soprattutto del Paese.
Qualora May cadesse la Brexit e tutto il futuro del Regno Unito piomberebbero in un profondo caos politico, dalle conseguenze ignote.
La premier britannica ha dichiarato che si batterà con tutte “le sue forze” contro il voto di sfiducia programmato dai suoi compagni di partito dopo la decisione di rinviare la votazione parlamentare sull’accordo con l’Ue per la Brexit.
“Un cambio di leadership in questo momento metterebbe il nostro Paese in pericolo e lo farebbe sprofondare nell’incertezza. Inoltre, dato che un nuovo eventuale leader verrebbe eletto solo a fine gennaio, sarebbe a rischio l’intera Brexit: potrebbe essere rinviata o addirittura fermata. Faccio parte del partito conservatore da 40 anni, io vado avanti e cercherò di far approvare l’accordo fino alla fine”.