Renzo Piano “Si chiamerà ponte di Genova. Semplice ma non banale”
«Si chiamerà il ponte di Genova», dice Renzo Piano in un’intervista rilasciata al Corriere della Sera. «Semplice ma non banale. Forte, molto forte, lontano dalla retorica. Bello, di una bellezza genovese: restìa, parsimoniosa, taciturna».
E’ ufficiale quindi l’inaugurazione del nuovo ponte sul Polcevera a Genova, giunta anche la conferma dal ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, Danilo Toninelli.
Il nuovo ponte sul Polcevera a Genova sarà costruito da Salini Impregilo insieme con Fincantieri. Il progetto sarà eseguito da Italferr sull’idea dell’architetto genovese Renzo Piano. La società Cimolai, in una nota, annuncia che a ricostruire il viadotto sarà Salini-Impregilo con Fincantieri. Il gruppo di Pordenone fa sapere anche che non farà ricorso. Il nuovo ponte costerà 202 milioni al netto dell’Iva.
Intanto nella medesima intervista Renzo Piano dà altri dettagli su questo importante progetto di cui è supervisore.
“(Il ponte) dovrà ricucire una città divisa, elaborare un lutto, suscitare orgoglio. L’ho immaginato come una nave, un qualcosa di simbolico che però non deve perdere il tema della memoria. Questa tragedia ha creato un vuoto enorme.” Per ricordare le 43 vittime ci saranno fasci di luce “per non dimenticare. Elaborare un lutto vuol dire farlo proprio, fino a diventare una parte di te stesso. Bisogna scavare nel profondo di ognuno di noi, riuscire a creare un nuovo sentimento: non dimenticare ma trovare la spinta per rinascere.”
Un ponte come simbolo di connessione, una “ricucitura” interna alla stessa città:
“A Genova non ci sono spazi. È stretta tra il mare e le montagne, diceva lo storico Braudel. Il crollo ha risvegliato il fantasma della città separata, quella operaia e la Superba. Due mondi che devono tornare uniti. La ricucitura passa attraverso il ponte, una delle icone dell’architettura insieme alla piazza. Un ponte è sempre un momento che unisce.”