Ravello, ‘The Fairy Queen’ a Villa Rufolo
Dopo la storica serata di ‘Cubanía’, a Ravello torna la musica in una veste inedita. Martedì 23 agosto (ore 21.15 replica mercoledì 24 agostostessa ora), per la prima volta nei giardini di Villa Rufolo, quegli stessi che rapirono Wagner, sarà rappresentata ‘The Fairy Queen’ opera in forma scenica di Henry Purcell. La nuova produzione, novità assoluta per la storia del Ravello Festival, sarà affidata alla direzione musicale diAntonio Florio, “padre” della Cappella Neapolitana, e alla realizzazione registica di Denis Krief.
Quella che verrà rappresentata è una semiopera in cinque atti tratta da libretto di Anonimo da Shakespeare, ulteriore omaggio dunque al drammaturgo inglese dopo la produzione del “Sogno di una Notte di Mezz’estate” andata in scena con l’attore Tim Robbins nel luglio scorso.
“È un progetto – spiega il direttore artistico Alessio Vlad – che si caratterizzerà nel rapporto con lo spazio dove avrà luogo la rappresentazione, così che i giardini di Villa Rufolo saranno non solo palcoscenico ma anche luogo sonoro, contenitore acustico dove lo spettatore, potendo muoversi da un sito all’altro, diventi anch’esso protagonista”. Un’opera itinerante che darà al pubblico (solo 150 gli ingressi consentiti per ogni serata) un’occasione unica per immergersi in un’esperienza quasi sensoriale, oltre che visiva e uditiva, tra le sinuose curve in fiore del curatissimo giardino del monumento simbolo di Ravello. L’opera allestita da Krief avrà il suo prologo nella “Sala dei Cavalieri”, ai piedi della Torre Maggiore per proseguire tra le aiuole e i fiori dei giardini superiori in un susseguirsi di musica e parole per approdare, per un breve passaggio, sul palco sospeso del Belvedere. La vicenda narrata dalle fate e dai personaggi di Purcell continuerà poi nella “Sala da Pranzo” per trovare il suo epilogo nei giardini del Chiostro inferiore dove il pubblico incontrerà la Cappella Neapolitana, l’ensemble autore della musica, fino a questo momento diffusa nei giardini quasi magicamente dall’opera di