Quattro chiacchiere sotto un cielo diverso con Alfonsina Longobardi
Venerdì 11 maggio 2018, presso la Casina Pompeiana in Villa Comunale sulla Riviera di Chiaia a Napoli, si terrà la presentazione del sesto numero della rivista cartacea di “Cultura A Colori”, l’evento sarà accompagnato da un buffet organizzato da Alfonsina Longobardi.
La presentazione del nuovo numero del cartaceo unita alla la seconda edizione del “Premio Cultura A Colori, alle eccellenze campane” ci ha dato l’opportunità di scambiare quattro chiacchiere con questa donna dalle mille sfaccettature che riunisce in se la psicologa, esperta di food and beverage e ideatrice dell’iniziativa Cenando sotto un cielo diverso.
Ma, partiamo dagli inizi…
Sappiamo che sei una psicologa, come ti sei avvicinata al mondo dell’enogastonomia?
«E’ successo 14 anni fa, quando ho aperto un ristorante a Lettere che si chiamava nonna Giulia. Ho fatto ristorazione per circa 13 anni in più sono un sommelier ais oltre ad essere una psicologa. Però il mondo del food e dell’enogastronomia è stata una passione che poi ho seguito facendo esperienza sul campo grazie a questo ristorante».
Come nasce il fortunato progetto “Cenando sotto un cielo diverso”?
«Questo progetto è nato quattro anni fa, con un ragazzo con patologia di schizofrenia. Durante i pranzi di famiglia al mio ristorante lo vedevo rilassato e interessato alla cucina. Lo invitai a trascorrere del tempo con me e con il mio staff, lo impegnavo in piccole cose in cucina si integrò talmente bene da diminuire i medicinali che prendeva. Con noi da “Nonna Giulia” si sentiva compreso, accolto nella nostra famiglia. Cosi è iniziato il tutto, ho invitato altri 4/5 ragazzi e ho organizzato dei laboratori di cucina. Poi, quasi per gioco, pensai di affiancare questi ragazzi con disabilità a degli chef, il tutto coinvolgendo anche il Comune di Lettere, nacque così “Cenando sotto un Cielo diverso”».
L’evento si è poi evoluto nel tempo diventando addirittura on the road, in cosa è cambiato?
«La versione on the road che si svolge in location sempre diverse. Il fulcro di sotto un cielo diverso è di valorizzazione di territori poco pubblicizzati, l’inclusione sociale e degustazione di prodotti tipici della Campania. Il format è stata un’idea vincente e ha incontrato poi il consenso di molte persone importanti, molti chef perché cerchiamo di valorizzare le eccellenze del territorio campano, ma anche produttori di nicchia. Ad oggi abbiamo riscontrato un grande successo con riconoscimenti anche a livello nazionale. L’obiettivo che accomuna me e tutti i componenti dello staff coinvolto nell’organizzazione è trasmettere al pubblico che ci segue il concetto di disabilità inteso come una condizione propria di una persona speciale».
Psicologa, ristoratrice, ma anche presidente di una bellissima associazione.
«Volendo creare questo evento spinta anche dai genitori dei ragazzi disabili creai l’associazione “tra cielo e mare” e poi iniziammo a creare i laboratori con in ragazzi collaborando anche con altre associazioni sul territorio che si prendono cura dei disabili. Abbiamo fatto dei laboratori di arte emozionali che sono stati veramente bellissimi. C’è tantissima disabilità in giro però la gente ancora passa, guarda e se ne va, non si sofferma su chi ha un problema. Purtroppo nell’ultimo decennio tutta questa innovazione equivale ad anestetizzare le emozioni e tante relazioni non funzionano più la gente è molto presa dal virtuale da questi social ma ci vorrebbe ancora l’incontro, il tocco, l’abbraccio, il calore del sentire davvero una persona e nel disagio queste mancanze sono ancora più forti. A me queste persone piacciono tantissimo perché sono loro che vanno oltre, si mettono in gioco, si emozionano e hanno voglia di dare. Noi con un cielo diverso cerchiamo di portare la luce questa diversità che poi alla fine non è niente, forse i diversi sono proprio le persone normali. questi ragazzi speciali trasmettono delle emozioni bellissime, sono puri, non hanno filtri, e forse preferisco la loro follia all’ipocrisia che c’è oggi giorno».
Veniamo a noi quale specialità ha ipotizzato per il nostro evento alla Casina Pompeiana?
«Porteremo un pane ai cereali di Lettere con dell’ottimo olio extravergine di oliva di Caserta. Un produttore di vino presenterà una nuova bevanda la “sfiz and soda”, un vino molto leggero e frizzantino al sapore di pesca. Proprio in occasione dell’evento di Cultura a Colori lanceremo delle bibite aromatizzate alla ciliegia, pesca, ed altri gusti».