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Progetto SafeTga: fare crescere territori e popolazione animale

Razze Autoctone Campane, il progetto SafeTga evidenzia l’opportunità di fare rete per fare crescere territori e popolazione animale
Carne, latte formaggi ma soprattutto una vera e propria identificazione con le zone nelle quali vivono. Questi i benefici offerti ai territori di origine dalle razze autoctone in via di estinzione.
Gli spunti e le opportunità di sviluppo emergono dai dati del progetto “Safe Tga” nato proprio con lo scopo di osservare e divulgare le potenzialità offerte da questi animali e che possono essere amplificate curandole in maniera sistematica. Un lavoro che ha portato sotto i riflettori razze antiche più o meno famose. A cominciare dal celeberrimo Suino Casertano fino all’ancor più rara Capra Cilentana passando per le pecore Bagnolese e Laticauda.
Gli studi hanno evidenziato molteplici benefici dal loro recupero. Il punto di partenza è sicuramente la conservazione del “germoplasma autoctono” senza il quale si perderebbe la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. L’essere autoctone vuol dire conservare la disponibilità ad essere allevate in aree svantaggiate, resistenza alle malattie, elevata fertilità ed anche capacità di nutrirsi con alimenti poveri e di scarsa qualità.
Inoltre offrono l’opportunità di produrre carne e latte di qualità e ricchi di aromi che rendono derivati, come i formaggi, unici ed inimitabili.
Il progetto ha ulteriormente rimarcato limiti già noti da tempo. Il primo è da identificare proprio nella mancanza di cooperazione fra agricoltori e allevatori che non consente di creare un gruppo più coeso in grado di condividere iniziative rinforzando anche le opportunità di generare economia. Scarsa anche la possibilità di apprendere pratiche produttive alternative a quelle già note.
Ecco perché si è data molta importanza alla fase di divulgazione dei vantaggi, proprio per invogliare chi potrebbe fare (grazie anche finanziamenti specifici afferenti alle Misure del PSR Campania 2014-2020) e che invece guarda altrove.
Il percorso avviato il 14 novembre 2018 dal Responsabile Scientifico, il Professor Vincenzo Peretti del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali che ha visto coinvolti la Società Agr. Green Company snc (partner Capofila del progetto).
Il percorso è stato faticoso ed al tempo stesso affascinante. Ha consentito di raccogliere i numeri indispensabili a comprendere la diffusione delle quattro razze oggetto di studio a verificare le aree nelle quali vivono e soprattutto a conoscere non solo le aziende ma anche le persone che consentono loro di continuare l’esistenza.
Tutti gli aggiornamenti e i dati raccolti sono stati pubblicati sul sito internet del progetto raggiungibile all’indirizzo: www.safetga.it.
Ulteriori approfondimenti sui dati raccolti saranno oggetto di una conferenza conclusiva di fine anno alla quale prenderanno parte il Responsabile Scientifico, professor Vincenzo Peretti, il dottor Giuseppe Russo, Presidente dell’Associazione Agricoltori per l’ambiente e tutti gli operatori del settore zootecnico che hanno preso parte al progetto.

Carne, latte formaggi ma soprattutto una vera e propria identificazione con le zone nelle quali vivono. Questi i benefici offerti ai territori di origine dalle razze autoctone in via di estinzione.
Gli spunti e le opportunità di sviluppo emergono dai dati del progetto “Safe Tga” nato proprio con lo scopo di osservare e divulgare le potenzialità offerte da questi animali e che possono essere amplificate curandole in maniera sistematica. Un lavoro che ha portato sotto i riflettori razze antiche più o meno famose. A cominciare dal celeberrimo Suino Casertano fino all’ancor più rara Capra Cilentana passando per le pecore Bagnolese e Laticauda.
Gli studi hanno evidenziato molteplici benefici dal loro recupero. Il punto di partenza è sicuramente la conservazione del “germoplasma autoctono” senza il quale si perderebbe la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. L’essere autoctone vuol dire conservare la disponibilità ad essere allevate in aree svantaggiate, resistenza alle malattie, elevata fertilità ed anche capacità di nutrirsi con alimenti poveri e di scarsa qualità.
Inoltre offrono l’opportunità di produrre carne e latte di qualità e ricchi di aromi che rendono derivati, come i formaggi, unici ed inimitabili.
Il progetto ha ulteriormente rimarcato limiti già noti da tempo. Il primo è da identificare proprio nella mancanza di cooperazione fra agricoltori e allevatori che non consente di creare un gruppo più coeso in grado di condividere iniziative rinforzando anche le opportunità di generare economia. Scarsa anche la possibilità di apprendere pratiche produttive alternative a quelle già note.
Ecco perché si è data molta importanza alla fase di divulgazione dei vantaggi, proprio per invogliare chi potrebbe fare (grazie anche finanziamenti specifici afferenti alle Misure del PSR Campania 2014-2020) e che invece guarda altrove.
Il percorso avviato il 14 novembre 2018 dal Responsabile Scientifico, il Professor Vincenzo Peretti del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali che ha visto coinvolti la Società Agr. Green Company snc (partner Capofila del progetto).
Il percorso è stato faticoso ed al tempo stesso affascinante. Ha consentito di raccogliere i numeri indispensabili a comprendere la diffusione delle quattro razze oggetto di studio a verificare le aree nelle quali vivono e soprattutto a conoscere non solo le aziende ma anche le persone che consentono loro di continuare l’esistenza.
Tutti gli aggiornamenti e i dati raccolti sono stati pubblicati sul sito internet del progetto raggiungibile all’indirizzo: www.safetga.it.
Ulteriori approfondimenti sui dati raccolti saranno oggetto di una conferenza conclusiva di fine anno alla quale prenderanno parte il Responsabile Scientifico, professor Vincenzo Peretti, il dottor Giuseppe Russo, Presidente dell’Associazione Agricoltori per l’ambiente e tutti gli operatori del settore zootecnico che hanno preso parte al progetto.

Progetto SafeTga: fare crescere territori ed animali in estinzione
Sotto osservazione: Suino Casertano, Capra Cilentana, Pecora Bagnolese e Pecora Laticauda

Carne, latte formaggi ma soprattutto una vera e propria identificazione con le zone nelle quali vivono. Questi i benefici offerti ai territori di origine dalle razze autoctone in via di estinzione.
Gli spunti e le opportunità di sviluppo emergono dai dati del progetto “Safe Tga” nato proprio con lo scopo di osservare e divulgare le potenzialità offerte da questi animali e che possono essere amplificate curandole in maniera sistematica. Un lavoro che ha portato sotto i riflettori razze antiche più o meno famose. A cominciare dal celeberrimo Suino Casertano fino all’ancor più rara Capra Cilentana passando per le pecore Bagnolese e Laticauda.
Gli studi hanno evidenziato molteplici benefici dal loro recupero. Il punto di partenza è sicuramente la conservazione del “germoplasma autoctono” senza il quale si perderebbe la capacità di adattamento ai cambiamenti climatici. L’essere autoctone vuol dire conservare la disponibilità ad essere allevate in aree svantaggiate, resistenza alle malattie, elevata fertilità ed anche capacità di nutrirsi con alimenti poveri e di scarsa qualità.
Inoltre offrono l’opportunità di produrre carne e latte di qualità e ricchi di aromi che rendono derivati, come i formaggi, unici ed inimitabili.
Il progetto ha ulteriormente rimarcato limiti già noti da tempo. Il primo è da identificare proprio nella mancanza di cooperazione fra agricoltori e allevatori che non consente di creare un gruppo più coeso in grado di condividere iniziative rinforzando anche le opportunità di generare economia. Scarsa anche la possibilità di apprendere pratiche produttive alternative a quelle già note.
Ecco perché si è data molta importanza alla fase di divulgazione dei vantaggi, proprio per invogliare chi potrebbe fare (grazie anche finanziamenti specifici afferenti alle Misure del PSR Campania 2014-2020) e che invece guarda altrove.
Il percorso avviato il 14 novembre 2018 dal Responsabile Scientifico, il Professor Vincenzo Peretti del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni Animali che ha visto coinvolti la Società Agr. Green Company snc (partner Capofila del progetto).
Il percorso è stato faticoso ed al tempo stesso affascinante. Ha consentito di raccogliere i numeri indispensabili a comprendere la diffusione delle quattro razze oggetto di studio a verificare le aree nelle quali vivono e soprattutto a conoscere non solo le aziende ma anche le persone che consentono loro di continuare l’esistenza.
Tutti gli aggiornamenti e i dati raccolti sono stati pubblicati sul sito internet del progetto raggiungibile all’indirizzo: www.safetga.it.
Ulteriori approfondimenti sui dati raccolti saranno oggetto di una conferenza conclusiva di fine anno alla quale prenderanno parte il Responsabile Scientifico, professor Vincenzo Peretti, il dottor Giuseppe Russo, Presidente dell’Associazione Agricoltori per l’ambiente e tutti gli operatori del settore zootecnico che hanno preso parte al progetto.

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