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Pizze autunnali e un buon Chianti Classico. Napoli nel piatto e la Toscana nel calice

La domenica sera per tante persone rappresenta l’unico vero momento di relax della settimana. Infatti, mentre il sabato sera è per antonomasia dedicato al divertimento (cene impegnative in locali importanti, “dopocena ballerini”, etc.) e – quindi – non lascia molto spazio temporale al riposo, le ultime ore della settimana sono invece solitamente dedicate alla famiglia, al cinema o a un tranquilla chiacchierata con gli amici, magari fatta a casa, avanti a una buona pizza abbinata ad un altrettanto buon vino.

Detto così sembra semplice… Per ordinare la pizza basta il telefono, ma abbinarla al vino giusto non è così facile. In generale l’argomento dell’accostamento cibo/vino è spinoso ed uno dei più chiacchierati nel corso di pranzi e cene in quanto legato alla soggettività dei commensali. Esistono però delle “regole” legate alla succulenza, alla grassezza, all’untuosità e all’acidità dei piatti.

Ad esempio: a cibi piccanti vanno abbinati vini dal tenore alcolico rilevante e con un residuo zuccherino importante; torte, crostate, dessert vanno abbinati a vini dolci (moscati, passiti e bianchi amabili); a piatti che hanno tendenza grassa od untuosa meglio accostare un vino acido e tannico che pulisce il palato portando equilibrio a ogni boccone… Quest’ultima regola deve essere presa in considerazione nel tentativo di abbinare un vino ad una pizza: se la pizza in questione è la Margherita classica, condita con pomodoro San Marzano e fior di latte, è impossibile sottrarsi all’abbinamento di sempre, ovvero quello con un buon Gragnano (un rosso vivace, profumato, il vino della convivialità per eccellenza); se, invece, la pizza in questione è “bianca”, farcita con ingredienti “autunnali” come la zucca o i funghi porcini che fanno da contorno a una succulenta salsiccia di maiale allora bisogna ricorrere ad un Chianti Classico DOCG, un vino rosso dal corpo sottile prodotto con uve Sangiovese in purezza oppure in una percentuale perlomeno pari all’80%.

In particolare l’annata 2013 risulta parecchio equilibrata: ha dato vita a un vino versatile (che si abbina a una grande varietà di cibi), saporito ed intenso, di fine trama aromatica e dal colore rosso rubino. Eccellente il Chianti Classico Docg “CASTELLO DI MONSANTO”, un vino che viene fuori da un blend composto per il 90% da uve Sangiovese e per il 10% da uve Canaiolo e Colorino; viene vinificato in acciaio per circa 18 giorni; l’invecchiamento dura 12 mesi in botti di rovere di Slavonia; infine vive un ultimo periodo di affinamento di tre mesi in bottiglia.

 

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