Picchia compagno davanti scuola, per i giudici è colpa dei professori
“Minacce e insulti sottovalutati”, hanno scritto i giudici disponendo per il ministero dell’Istruzione, insieme ai genitori del bullo, un risarcimento di 12mila euro.
Per mesi uno studente di un istituto tecnico in provincia di Viterbo ha dovuto subire minacce e insulti da parte di un bullo. Il culmine è stato un vero e proprio pestaggio fuori scuola: il giovane è stato ricoverato anche in ospedale. Per questo un tribunale ha ritenuto, per la prima volta, colpevole l’istituto che dovrà risarcire la vittima anche se l’aggressione non è avvenuta durante gli orari scolastici.
I giudici del tribunale civile romano ritengono che il pestaggio non sia un fatto occasionale, anzi pensano che sia avvenuto dopo che, per mesi e mesi, durante il normale svolgimento delle lezioni e il presentarsi di ripetute situazioni di bullismo nei confronti del 15enne, il corpo docente non abbia tutelato la vittima per evitare il peggio. Tale sottovalutazione da parte del preside dell’istituto e degli insegnanti rappresenta, per i giudici, un caso di culpa navigando. Il Ministero dell’istruzione dovrà dunque versare alla famiglia della vittima 12mila euro. Ora tocca al ministero decidere se rivalersi, davanti alla Corte dei conti, sul preside e sui professori.