Piacenza, arrestati 7 carabinieri per “Torture, estorsione, spaccio e arresti illegali”
12 carabinieri indagati a Piacenza. Una caserma dell’Arma è stata sequestrata con quasi tutti i militari in servizio. In totale sono 22 le misure emesse dal giudice per le indagini preliminari di Piacenza.
Una serie di reati che il giudice definisce “impressionanti” . E basta anche una sola delle intercettazioni degli indagati per capire come fossero lontani da quel modello: “Ho fatto un’associazione a delinquere ragazzi (…) in poche parole abbiamo fatto una piramide (…) noi siamo irraggiungibili. Abbiamo trovato un’altra persona – prosegue l’intercettazione – che sta sotto di noi. Questa persona qua va tutti da questi gli spacciatori e gli dice: ‘Guarda, da oggi in poi, se vuoi vendere la roba vendi questa qua, altrimenti non lavori!’ e la roba gliela diamo noi!”. La caserma, atto mai disposto prima, è stata sequestrata. L’immobile di via Caccialupo, a pochi passi dal Duomo, è stato “sottoposto a sequestro penale” perché è lì che venivano portate le persone, secondo gli inquirenti, arrestate illegalmente. E dove si sono compiute, per l’accusa, torture, lesioni, estorsioni e spaccio di droga. L’operazione, soprannominata “Odysseus” è stata condotta dalla Guardia di finanza, in collaborazione con la polizia locale, ed è partita nel 2017. L’inchiesta è coordinata dal neo procuratore della Repubblica Grazia Pradella ed è durata sei mesi, durante i quali è stato utilizzato anche il trojan informatico per captare spostamenti e discussioni delle persone coinvolte. Un cittadino sarebbe stato accusato ingiustamente di spaccio di stupefacenti attraverso prove false. Tutto è partito dalla segnalazione di un alto ufficiale dei carabinieri – non in servizio a Piacenza – che ha denunciato i fatti ai magistrati. Una segnalazione arrivata dopo una convocazione da parte degli uomini della polizia locale che lo avevano citato come teste in un caso di maltrattamenti e hanno raccolto le sue dichiarazioni spontanee.