Periferia Giovane: i giovani al centro per un progetto di riscatto e valozzazione
Le periferie tradizionalmente sono associate al margine, alla trascuratezza, ai non luoghi come direbbe Marc Augè.
Da qualche anno vengono perpetrati tentativi di rivitalizzarle, congiungendole al centro e invertendo un flusso che di solito procede verso le zone centrali delle megalopoli, quale centro propulsore di attività ludico-culturali e di bellezza.
Processi educativi e sociali che a volte divengono slogan politici, altre volte rimangono sottaciuti, facendo prevalere un ciarlare polemico o negativo, come sottolineano gli addetti ai lavori .
Dall’esperienza pluriennale maturata sul terrirorio nasce il progetto Periferia Giovane finanziato dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Politiche Giovanili e il Servizio Civile Universale – e a cura della cooperativa sociale La Gioiosa , nel ruolo di soggetto attuatore. Il patrocinio è concesso dal Comune di Napoli – VIII Municipalità, che comprende i quartieri di Piscinola, Marianella, Chiaiano, Scampia, area molto ampia, cui il progetto si rivolge, nella periferia nord di Napoli.
Un territorio molto popoloso e complesso, ricco di contraddizioni sociali e culturali, alimentate da alcuni modelli sociali distorti, con una cospicua percentuale di giovani immigrati e un elevato disagio legato a fenomeni di dispersione scolastica e disoccupazione.
Il progetto si inserisce nel percorso tracciato nel corso degli anni dalla cooperativa la Gioiosa, attiva sul territorio in maniera tenace e costante, attraverso il tempo, e capitalizza l’esperienza del progetto Percorsi d’arte che ha fatto confluire sul territorio di Forcella, nel 2013, 200.000 euro, trasformatosi in percorsi strutturati. I laboratori di cultura hip hop valorizzano le passioni e il talento giovanili trasformandoli in competenze sistematiche: break dance, djing, writing, canto.
A queste si affianca il corso di informatica finalizzato al conseguimento della certificazione Eipass e quello di fotografia professionalizzante. “Si tratta di corsi – evidenzia Pino Miraglia – che oltre a delineare un possibile futuro lavorativo servono ad ampliare gli orizzonti spesso coattivamente ristretti dal contesto, facendo assumere consapevolezza di possibilità e potenzialità, finalizzando predisposizioni, offrendo scelte diversificate”.
Ne è esempio il corso sulla comunità europea, che illustra opportunità occupazionali e mobilità sul territorio rese possibili da questa cittadinanza che si affianca a quella nazionale.
In collaborazione con gli istituti tecnici Aganoor– Marconi, Galileo Ferraris e Vittorio Veneto si svolge, poi, il laboratorio di teatro sociale, finalizzato a raccontare storie che mettano al centro, in particolare, la differenza di genere, ma anche il cineforum Lo sguardo altro.
I potenziali fruitori dei percorsi formativi sono giovanissimi e giovani adulti tra i 14 e i 35 anni, che sono nel 70% dei casi anche docenti, in maniera circolare e costruttiva.
“Questo progetto – prosegue il coordinatore – pone l’attenzione sulla periferia, strappandola al silenzio e all’incuria, di chi ne parla poco e troppo spesso male”