Organizzazioni no profit, protesta per l’Ires
La Comunità di Sant’Egidio, che a Natale ha offerto 60mila pasti ai poveri: “Una vergogna”.
“Quella tassa è una vergogna, una patrimoniale sulla solidarietà. Il conto lo pagheranno i più poveri”. Queste le parole che rimbalzano nel mondo del volontariato.
La decisione del Governo tocca 6.220 tra enti, istituti e associazioni.
Cresce la protesta delle Organizzazioni no profit contro la norma che cancella l’Ires agevolata (portandola dall’attuale 12% al 24%) per istituti di assistenza sociale, fondazioni, enti ospedalieri, istituti di istruzione senza scopo di lucro.
“Una norma ingiusta, rischia di far sentire traditi dalle istituzioni migliaia di volontari”, dice Roberto Zuccolini portavoce della Comunità di Sant’Egidio. “Davanti alla crescente povertà è giusto che lo stato intervenga ma stando accanto a chi già aiuta. Questo provvedimento invece va nella direzione opposta”.
Giuseppe Guzzetti presidente dell’Acri e di fondazione Cariplo: “Così rubano il futuro ai bambini, con la tassa il settore non profit diminuisce l’attività e chi ne pagherà il conto saranno i più deboli”.
Dall’aumento dell’Ires, il governo ricaverà soltanto 120 milioni (anzi, 118). Per farlo, colpirà un universo che coinvolge, ogni anno, almeno 5 milioni e mezzo di italiani e che raggiunge quelle persone che lo Stato, a volte, dimentica.
La Claudia Fiaschi, portavoce del Forum del Terzo Settore, sottolinea: “La Camera dovrebbe ripensarci. Tante attività così non saranno più sostenibili. Temo che si sia sottovalutato l’impatto di questa norma, una sorta di patrimoniale. Un pezzo importantissimo del mondo dell’impegno a favore dei bisognosi, che ora, tutti insieme, chiedono al Governo un ripensamento. Netto.”