La Realtà virtuale firmata “Facebook”
Ci siamo quasi, Oculus, il visore di Facebook low cost sta per arrivare . Il suo è un passo quasi ovvio: abbassare i prezzi. Quello del modello principale, partito da 599 dollari poi scesi a 499, arriva a 399 dollari. E ora verrà affiancato da una versione meno avanzata chiamata Oculus Go, nel 2018 a 199 dollari.
L’annuncio arriva dallo stesso Mark Zuckerberg che ha parlato di un “all-in-one accessibile e che non richiede l’uso del pc”. Un primo passo nella realtà virtuale simile, anche nell’aspetto esteriore, a quello proposto da Google con Daydream. Ma il Go non userà come schermo il display dello smartphone. Ne avrà uno suo “con una risoluzione di 2560 per 1440 pixel e audio integrato”, ha sottolineato Barra. Non sono chiare le altre caratteristiche, iniziando dal tipo di processore usato. Quindi non è dato sapere quanto le esperienze offerte da Oculus Go saranno diverse da quelle del fratello maggiore. Di sicuro il sistema per creare software per questo visore è diverso. Zuckerberg, dalla conferenza Oculus Connect 4, quindi insiste: “Le tecnologie più importanti non sono mai sembrate per il largo pubblico all’inizio. Serbavano troppo complesse e difficili”. Poi ha snocciolato la sua idea di futuro, un mondo nel quale invece di andare a lavorare in macchina dovendo passare ore nel traffico ci si potrà collegare da casa e partecipare a riunioni grazie alla realtà virtuale. E non si ferma lì. Pensa ai concerti, alla medicina, all’insegnamento. “Un miliardo di persone useranno la realtà virtuale”. Ma non dice quando. Stando all’attuale crescita della vendita di visori, 13,7 milioni id pezzi con la previsione di arrivare a 81 milioni nel 2012, ci potrebbero volere almeno dieci anni.
Nel frattempo, mentre gli unici visori che hanno ottenuto un qualche risultato restano il PlayStation Vr di Sony e il Gear Vr di Samsung, la Nokia ha deciso di fare un passo indietro riducendo il suo impegno nel settore e della Htc si dice voglia vendere la divisione Vive che produce l’antagonista di Oculus. Che questa sia la nuova frontiera lo pensano in tanti, iniziando da un guru come Kevin Kelly, ma i dati di mercato dicono altro: appena sette miliardi di dollari nel 2017 (fonte: Greenlight). Davvero poca cosa su scala globale. Ma c’è chi prevede una crescita a doppia o tripla cifra. Diversi azzardano i 30 miliardi circa entro il 2022 e c’è chi punta ancora più in alto.
Lo spera di certo Hugo Barra che a lungo è stato il volto pubblico prima della divisione Android di Google poi della “startup” della telefonia mobile cinese Xiaomi valutata oltre 45 miliardi di dollari. Rientrato da Pechino, a Facebook ha un compito difficile. Potrebbe però essere la persona giusta, vista l’esperienza che ha nel campo della produzione di elettronica di massa (più che di consumo). A meno che la realtà virtuale non si dimostri un miraggio, facendo la stessa fine del 3D.