Mondragone, scoppia la bomba “Covid ” nelle palazzine Cirio
Il Viminale ha mandato le forze dell’ordine per presidiare la zona rossa, che si è resa necessaria a causa di un focolaio scoppiato nei”ghetti”di Mondragone. Le palazzine sono abitate per lo più da zingari e rumeni che hanno protestato e chiesto di poter uscire per andare a lavorare.
La tensione pò alle stelle nelle palazzine che ospitano in maggior parte extracomunitari. la zone era già famosa per alcuni eventi di cronaca passata e la situazione attuale ha solo fatto scoppiare un focolaio, in realtà, già presente. Nessuno si è dichiarato sorpreso, infatti, quando stamattina all’appello, molte persone risultavano scomparse. “Oggi abbiamo scoperto l’acqua calda”, commenta Mimma D’Amico, del centro sociale Ex Canapificio, che si occupa di immigrazione e inclusione sociale nel casertano. Le scene del bulgaro che lanciava una sedia di legno dal balcone della palazzina, degli italiani che sfondavano il vetro di un furgoncino, strappando la targa da un’auto in sosta per portarla in trofeo al grido di “Mondragone siamo noi” continuano a rimbalzare in rete e nelle televisioni.
“Una situazione ai limiti della sopravvivenza”, sospira D’Amico. Nei palazzoni dei bulgari anche le associazioni di volontariato hanno difficoltà a entrare. “Ma la politica e le istituzioni conoscono la questione – domanda l’attivista – perché non si predispone un piano per cominciare a risolverla con interventi adeguati?”.
“Quello che è successo oggi – conclude Conte – fa capire che questa situazione può sfociare in una guerra civile. E allora la politica e le istituzioni devono farsene carico, non si può più fare finta di niente”.