Ius Soli, accoglienza e integrazione. I commenti dei napoletani (Video)
Xenofobia, razzismo o disinformazione? I dubbi degli italiani sui migranti sono tanti e spesso causati dalla cattiva informazione. A settembre veniva rimandata la votazione per lo Ius Soli e ad oggi non è ancora stato discusso il ddl che espande i criteri per ottenere la cittadinanza.
Parlare di migranti oggi in Italia, come in tutta Europa, non è affatto facile: a settembre mancava la maggioranza per votare lo Ius Soli e tra l’esultanza della Lega e le giustificazioni del Pd, circa 104.949 persone sbarcavano in Italia andando ad aggiungersi ai tanti volti senza nome per lo Stato. Il dato, diffuso dall’ Unhcr, sarebbe in realtà in calo rispetto al 2016, resta però, l’esigenza di far fronte ad un’emergenza umanitaria che rischia di sfuggire di mano se non si attueranno nell’ immediato futuro manovre per favorire l’integrazione e aumentare l’efficienza dei sistemi di accoglienza. Dubbi e perplessità intanto attanagliano la maggior parte degli italiani per quanto riguarda lo Ius Soli, il ddl che prevede di concedere la cittadinanza a tutti i figli di stranieri nati in Italia o arrivati in Italia prima dei 12 anni che abbiano compiuto un ciclo scolastico di almeno 5 anni o un corso d’istruzione o formazione professionale triennale o quadriennale. Ulteriori requisiti per ottenere la cittadinanza, per i migranti di seconda generazione, riguardano i genitori, infatti è previsto che almeno uno dei due tutori abbia un permesso di soggiorno, un’abitazione in italia, un lavoro e che parli italiano. Tutte queste condizioni, insomma, implicano che il candidato alla cittadinanza abbia una formazione culturale ed una coscienza nazionale date dall’ integrazione e dall’istruzione che lo rendano a tutti gli effetti italiano di diritto. Da cosa derivano dunque la sfiducia e l’amarezza degli italiani nei confronti dei migranti? Anche in questo caso generalizzare sarebbe sbagliato. Se, infatti, una percetuale di italiani è mossa da sentimenti xenofobi e razzisti, la stragrande maggioranza è propensa all’accoglienza pur riconoscendo le falle della legislazione italiana sul trattamento dei migranti. Sfatato il mito dei 35 euro al giorno, non resta che generare politiche di integrazione.