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Mezzo secolo di teoria delle stringhe

Alla teoria delle stringhe accennò per la prima volta nel 1968 il fisico italiano Gabriele Veneziano, che conciliando  meccanica quantistica e relatività generale prometteva di consentire l’elaborazione della “teoria del tutto”.
Nel 1968 Veneziano pubblicò un articolo scritto con un intento completamente differente da quello poi riservatogli dalla storia. Egli associò una nota funzione matematica di Eulero, alla probabilità che, in un processo d’urto, due particelle (adroni) venissero diffusi ad angoli diversi, ottenendo una formula che funzionava abbastanza bene. Nel 1970 Leonard Susskind si rese conto che la formula di Veneziano gli ricordava qualcosa. Come disse lui stesso, essa “descriveva esattamente la collisione di due elastici”.
A partire da quel momento, la teoria delle stringhe (poi diventata delle superstringhe) ha coinvolto un grande e crescente numero di fisici e matematici.

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