“Messaggi in bottiglia” su facebook per ritrovare il figlio
Vuole ritrovare il figlio e lancia messaggi in bottiglia su facebook. “Daniil, figliolo, continuo a pensare alla tua età e alla nostra distanza. Penso a come possa diventare possibile comunicare con te. E in modo tale che tu possa esserne felice, e non soffrire. Bisogna credere nei miracoli ed essere cocciuti. E io sono fatto così: credo cocciutamente nei miracoli e cocciutamente ti voglio bene”.
Sono 6 anni che Stefano Aloe scrive messaggi come questo su internet. Vuole ritrovare il figlio che non vede dal 2010, quando il piccolo – che allora aveva 10 anni – rientrò in patria con la madre per una vacanza. Ma da allora – per dissidi insanabili con la donna, ormai ex compagna – Stefano non ha più potuto vedere il ragazzino. Un unico breve incontro sei anni fa in Russia, in occasione del suo compleanno, poi più niente. I due sembrano essere scomparsi ma il professore veronese non demorde, un giorno il figlio potrebbe imbattersi per caso in uno dei suoi post, riconoscersi e ricongiungersi con suo padre.
«Danilo, hai mai pensato alle cifre? Guarda un po’: io sono nato nel 1972, tu nel 2002. Abbiamo 30 anni di differenza. La stessa differenza corre fra me e mio padre – tuo nonno Vincenzo, che è nato nel 1942. Quando son nato io aveva 30 anni, passati altri 30 anni – mi sei nato tu! Ma non basta: tu hai 15 anni. 15 è la metà di 30. Metà generazione! Quindi io ho, evidentemente, 45 anni. 3 volte 15. Una generazione e mezzo. Il nono ne ha 75, che vuol dire 5 volte 15, oppure 2 generazioni e mezza. Risulta: 1942 + 30 = 1972 1972 + 30 = 2002 15 х 2 = 30 15 х 3 = 45. Come se 15 e 30 fossero la nostra misura famigliare delle generazioni. E a questo punto penso: non sarà mica che io diventi nonno nel 2032?»