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Mario Insenga, il “grande vecchio” del blues italiano

Con Mario Insenga il blues italiano si rinnova ed affronta il terzo millennio ma senza tradire le proprie radici.

Cento anni e più di blues.

Della longevità del blues abbiamo già parlato. Noi crediamo che ciò sia dovuto ai temi stessi caratteristici del genere: conflitti personali (per lo più amorosi) e sociali, emarginazione e delinquenza. Il malessere, insomma, con le sue mille facce ed i suoi mille tentacoli, le parole del disagio scandito in dodici battute. E se c’è qualcosa che, purtroppo, accompagna da sempre l’umanità è proprio il disagio, in una forma o nell’altra. E’ questo il segreto, l’elisir di lunga vita,  la radice stessa del blues: la sua anima tormentata. I suoi temi sono sempre attuali, oggi più che mai, in una società in bilico tra esaltazione e distopia.

Il blues in Campania

E ancora, è un caso che il blues, partito dal lontano delta del Missisipi, sia approdato ed allignato con tanto vigore qui, alle foci del Volturno e del Sarno ? Qui, dove il caos e l’insofferenza ad ogni tentativo di irreggimentazione sono di casa al punto da costituire ormai la trama stessa del tessuto sociale ? Crediamo proprio di no.
Nella realtà campana il blues ha messo radici profonde e dato frutti succosi. Sono molte le band che si sono formate sotto l’influenza della musica del diavolo raggiungendo, in taluni casi, livelli non lontani da quelli propri dei maestri del profondo sud degli States.

I Blue Stuff di Mario Insenga.

Una di queste, tra le più anziane se non la più vecchia in assoluto, è quella dei Blue Stuff di cui fondatore e leader è Mario Insenga, cantante e batterista napoletano, classe 1951. Un percorso lungo quasi quattro decenni, quello dei Blue Stuff, un percorso lungo il quale hanno incrociato il cammino di un altro grande personaggio del panorama musicale napoletano, Joe Sarnataro, alter ego blues di Eduardo Bennato.

Nel corso della loro attività Mario Insenga & C. hanno lasciato la loro impronta nel blues. Lo hanno fatto sia reinterpretando il blues delle origini sia creando un nuovo rivolo del grande fiume del blues. Un ramo nuovo in cui, nella classica struttura e sound del blues si intarsia il testo in lingua napoletana. Questa nuova derivazione del blues prende le mosse nei primi anni novanta, con il già ricordato incontro di Mario Insenga con Eduardo Bennato. Da questo incontro nascerà l’album più importante del nostro artista “E’ asciuto pazzo o’padrone”.

Mario Insenga, dopo tanti anni di attività, non sembra minimamente stanco di girare il mondo in tourné con i Blue Stuff. Continua ad artigliare con la grinta di sempre e senza usare mezzi termini, costumi e malcostumi di politici e potenti vari. E a rivolgere sempre la stessa domanda che non ha avuto ancora una risposta nè mai ne avrà: “Ma… sotto viale Augusto che ‘n’ce sta ?!?”

Mario Insenga e Blue Stuff alla I ed. del Marcianise Blues Festival, 31/8/2019
Fotografie di Juna Lieto

 

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