Mafia: Scu, messaggi dal carcere
Le indagini condotte dalla Squadra mobile di Brindisi e coordinate dalla Direzione distrettuale antimafia di Lecce hanno permesso di accertare che “autorevoli referenti” davano disposizioni dal carcere attraverso la corrispondenza.
Dodici arresti sono stati eseguiti dalla polizia di Stato di Brindisi nell’ambito di una operazione antimafia che ha colpito presunti affiliati e fiancheggiatori appartenenti a una frangia della organizzazione di tipo mafioso Sacra corona unita attiva nei territori di Brindisi, Tututano e Mesagne.
L’inchiesta della Squadra mobile è partita da indagini svolte all’interno di un carcere di massima sicurezza in cui sono detenuti noti esponenti della Sacra corona unita brindisina: dai colloqui registrati è emersa una vera e propria chiamata a raccolta effettuata da due personaggi di spicco dell’organizzazione mafiosa finalizzata a ricostituire un gruppo criminale autonomo e a fornire direttive a complici in libertà residenti in vari comuni della provincia di Brindisi.
Oltre ai classici interessi criminali, come estorsioni e spaccio di sostanza stupefacente, l’attività del gruppo si concentrava sull’imposizione di guadagni nei settori della pesca e della gestione dei parcheggi.
Le indagini della Squadra mobile hanno intercettato il flusso di cosiddette “sfoglie” (pizzini) tra i soggetti coinvolti e sono state supportate dalle dichiarazioni di vari collaboratori di giustizia.