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Lotti si autosospende e le minoranze parlano di “epurazione”

L’onorevole dem ed ex ministro del governo Renzi, Luca Liotti si è autosospeso. I Renziani in rivolta accusano il loro leader di «giustizialismo» e di tentativi di «epurazione», «ormai non ci mandano neanche più in tv».

Dopo Spina, Morlini, Lepre e Cartoni si dimette anche Liotti. Il “caso” che ha creato scompiglio è l’inchiesta di Perugia che ha scoperchiato i summit notturni in hotel di magistrati e politici per pilotare le nomine delle procure, soprattutto quella di Roma. Così il braccio destro di Matteo Renzi, rinviato a giudizio a Roma per Consip, ha deciso di autosospendersi dal Pd.

«Mi autosospendo fino a quando questa vicenda non sarà chiarita – ha scritto Lotti nella lettera al segretario del Pd Nicola Zingaretti e poi pubblicata su Facebook – E lo faccio non perché qualche moralista senza morale oggi ha chiesto un mio passo indietro. No. Lo faccio per il rispetto e l’affetto che provo verso gli iscritti del Pd, cui voglio bene e perché voglio dimostrare loro di non avere niente da nascondere e nessuna paura di attendere la verità». Un «gesto non scontato» e di «grande responsabilità verso le istituzioni» lo ha definito Zingaretti aggiungendo che «ciascuno di noi ha una responsabilità alta nei confronti della comunità di cui facciamo parte e verso il Paese».

«Penso che questa scelta gli consentirà anche di tutelare al meglio la sua posizione in questa vicenda che, come ha detto lo stesso Lotti, deve essere ancora chiarita», ha concluso il segretario dem.

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