FOODHOMEOn the road

L’oro bianco di Paestum e i segreti dei suoi templi

Terra antichissima, autentico scrigno di tesori, e porta d’ingresso del Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni. Capaccio Paestum è una delle città più importanti per patrimonio storico-culturale e turismo.

Nel suo territorio è ubicata l’area archeologica di Paestum, la città romana sorta sulla colonia greca di Poseidonia. Riconosciuto dall’UNESCO come Patrimonio dell’Umanità, il Parco archeologico di Paestum conta tre templi greci fra i meglio conservati al mondo: il Tempio di Hera, il Tempio di Nettuno e il Tempio di Atena, testimonianze di 2500 anni di storia, da cui è possibile indovinare le gesta e la vita delle antiche popolazioni greco-romane.

Un patrimonio inestimabile, che nel 1997 ha determinato la nascita della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico, l’unico Salone espositivo al mondo dedicato al turismo archeologico: 2.500 mq, 100 espositori provenienti da 12 regioni italiane e 20 Paesi Esteri in rappresentanza di 4 continenti, sono soltanto alcuni dei numeri della manifestazione.

La BMTA è sicuramente un evento originale nel suo genere: luogo di approfondimento e divulgazione di temi dedicati al turismo culturale e al patrimonio, nonché occasione di incontro per addetti ai lavori, operatori turistici e culturali, viaggiatori e appassionati. Un format di successo testimoniato dalle prestigiose collaborazioni di organismi internazionali quali UNESCO e UNWTO, e dal prezioso e significativo sostegno del MiBAC Ministero per i Beni e le Attività Culturali.

Ogni anno inoltre, partecipano ai lavori Istituti Professionali Alberghieri, Istituti Tecnici per il Turismo, Licei Artistici, Classici, Linguistici e Scientifici di tutta Italia, che scelgono la BMTA quale opportunità di turismo scolastico, in occasione di un evento che ha una forte identità didattico-culturale.

Perché una cosa è certa: dall’arte classica non si finisce mai di imparare… Sapevate, ad esempio, che il tempio di Nettuno fu costruito in maniera tale da poter attutire le conseguenze dei terremoti? Incredibile, ma vero, è proprio il caso di dire. Una scoperta che ha lasciato stupiti gli archeologi che, studiando il comportamento delle strutture architettoniche, hanno constatato che gli architetti greci avevano utilizzato due tipi diversi di travertino: più morbido per le colonne, più duro per le decorazioni e le cornici. L’impiego di tipi diversi di travertino in ragione della funzione statica del manufatto, ha fatto sì che in caso di movimenti sussultori, il colonnato facesse da cuscino tra piedistallo e architrave, comportandosi in maniera più elastica.

Ma non solo. Il Tempio di Nettuno è anche uno dei migliori esempi di correzione ottica in architettura classica a noi noti: per evitare la deformazione visiva di chi guarda l’edificio da lontano, infatti, gli architetti impressero all’architrave e alle trabeazioni una leggera forma convessa per compensare la tendenza dell’occhio umano a incurvare verso l’alto le lunghe linee orizzontali.

Ma non si può parlare di Paestum senza citare il suo “oro bianco”: la mozzarella di bufala, universalmente riconosciuta come la regina della tavola campana. Una lunga tradizione di allevamenti di bufale e una sorprendente concentrazione di caseifici, infatti, fanno della piana di Paestum il luogo ideale dove gustare mozzarelle, bocconcini e ricotte rigorosamente di solo latte di bufala. I caseifici lavorano il latte crudo prodotto esclusivamente dalle bufale allevate nelle aziende zootecniche del territorio, il che garantisce una produzione giornaliera limitata, basata esclusivamente sul ciclo naturale del latte.

Il processo di lavorazione è basato sulle abilità manuali dei casari, le cui tecniche vengono tramandate di generazione in generazione. Negli ultimi anni, quasi tutte le maggiori aziende casearie del territorio hanno arricchito la propria offerta con gelati, yogurt e dolci a base di latte di bufala, mentre molti ristoranti propongono ormai stabilmente prelibati piatti di carne di bufalo.

Share This:

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Cultura a Colori