Lorenzo Orsetti ucciso dall’Isis: “Non ho rimpianti, sono morto difendendo i deboli”
La salma di Orsetti, foreign fighters che combatteva al fianco dei curdi, potrebbe non tornare più in Italia. La famiglia ha riferito che sarebbe stata sua volontà essere seppellito in Siria. Affidate a facebook le sue ultime parole.
Con la voce rotta dal pianto Alessandro Orsetti, il padre di Lorenzo, ha riferito: “Il suo comandante mi ha detto che Lorenzo aveva chiesto di essere seppellito là in caso di morte in battaglia“. “Noi penso che accetteremo la sua decisione anche se non avremo un corpo su cui piangere. Vorremmo riaverlo qui a Firenze ma al tempo stesso lui ha detto di voler essere seppellito coi martiri di questa guerra. Che possiamo fare? Ci hanno pure invitato ad andare là, non so cosa faremo”. “Siamo orgogliosi di lui, della scelta che ha fatto, voleva aiutare i curdi. È morto per la causa in cui credeva“.
“Hanno accerchiato il suo gruppo e li hanno uccisi tutti – dice – Me lo ha spiegato il suo comandante curdo che mi ha telefonato per dirmi che Lorenzo è caduto in combattimento. Ora in questa casa siamo distrutti”. “Lorenzo cercava una causa dove coinvolgersi, non sopportava il menefreghismo. Desiderava dare una svolta. Già da quattro anni si interessava ai curdi. Così è andato a combattere per loro. Siamo distrutti ma siamo anche contenti per lui perché in fondo aveva fatto una scelta importante”. “Certamente eravamo contrari, non potevamo mica dire ‘Vai, è bello!’ . Però capivamo che era una scelta per dei valori in cui credeva. E il popolo curdo merita che si faccia qualcosa nella sua lotta”.
La mamma Annalisa aggiunge: “Eravamo contrari, non riuscivo più a dormire la notte, seguivo le notizie dal Medio Oriente sui tg fino alle5. Ma lui voleva aiutare questo popolo oppresso“.