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Londra, terzo attentato in poche settimane: 7 morti e oltre 40 feriti

Dopo quanto accaduto a Westminster qualche settimana fa e a Manchester al concerto di Ariana Grande, il Regno Unito è ancora toccato dal terrorismo. Nella notte di sabato, 23 circa ore italiane, un pullmino ha investito alcuni passanti sul London Bridge – ponte simbolo della città – provocando la morte di sette persone e ferendone oltre 40.

Dopo aver investito i passanti lungo il ponte, gli assalitori hanno abbandonato il loro veicolo e indossando false cinture esplosive hanno continuato la marcia fuori ad un pub iniziando ad accoltellare chiunque intralciasse il loro cammino al grido di “Questo è per Allah”, prima di esser poi uccisi dalla polizia. Non sono ancora note le generalità di chi ha commesso questo crimine e l’ISIS ancora non ha rivendicato l’attacco, ma come confermato dal Primo Ministro e dalla stessa Scotland Yard, la campagna elettorale inglese continua per il voto del prossimo 8 giugno.

LE PAROLE DEL PRIMO MINISTRO – La premier Theresa May ha cosi commentato l’accaduto “Quando è troppo è troppo, adesso le cose devono per forza cambiare. Va rivista la strategia anti-terrorismo contro le nuove minacce al Paese, il terrorismo chiama il terrorismo e gli assalitori vengono ispirati da altri assalitori”.
L’impressione è che non basti rivedere le leggi anti-terrorismo per fermare le stragi in nome di un Dio che – difficilmente – giudicherà come positive queste azioni.

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