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Iovine: “Si cresce sbagliando, non ricevendo solo complimenti”

Il prossimo mese uscirà il nuovo numero cartaceo di Cultura a Colori. Antonio Iovine, fotografo della prossima copertina, si è raccontato ai nostri microfoni dove ha parlato dell’inizio della sua carriera, dei prossimi impegni e della chiamata della nostra direttrice per il prossimo numero.

“Quella della fotografia è una passione nata più o meno dieci anni fa, vengo da una famiglia d’arte ma io sono l’unico veramente appassionato di fotografia. Ho iniziato, sin da giovane, a fotografare la periferia, ambienti cupi e grigi ma che incarnano la realtà delle cose”. Arte, e periferia. Sono queste le componenti principali del nostro artista, con un occhio sempre ancorato al passato “Il colpo di fulmine è stato con Peter Lindbergh, che è il mio mentore. Mi ispiro tantissimo a lui e molti dicono che nelle mie foto vedono parte delle sue qualità”.

Come si cresce in un ambiente difficile e comunque pieno di concorrenza, viste anche le nuove tendenze del nostro secolo “Sono nato da zero, da solo, mi sono formato senza fare corsi ma informandomi molto online, ciò che sono adesso è frutto del mio lavoro”.

Fondamentale è il tipo di fotografia, che scaturisce però dal pensiero del fotografo stesso, è una filosofia “Non uso pose e mi piace portare chi fotografo nelle zone industriali, amo trasformare la realtà a modo mio. Mi piace cambiare e modificare le luci, certo, ma non modifico molto perché mi piace riportare fedelmente la realtà nei miei scatti”.

I tempi sono cambiati, adesso si corre veloci e nuovi programmi e nuove tecniche sembrano farla sempre più da padrone “Uso il digitale, ma sono un po’ vecchio stampo. Anche oggi, a differenza di molti, modifico pochissimo nonostante ci siano tantissimi programmi Non mi piace ricevere molti complimenti, preferisco migliorarmi sempre”.

Poi, all’improvviso, una piacevole novità. “Ho conosciuto Sonia un anno e mezzo fa, tramite un amico in comune. Ho scattato delle foto per il suo compleanno e mi ha proposto la copertina del prossimo numero di Cultura a Colori. Entusiasta, ho accettato subito. Prima d’ora non ho mai avuto copertine di giornali, ma ho in programma molte novità, fra le quali uno shooting fotografico ad una protagonista de “I Bastardi di Pizzofalcone”.

“I giovani non devono pensare che basti possedere una macchina fotografica per considerarsi fotografi o esperti della fotografia. Come detto, io non ho seguito corsi né fatto studi approfonditi, però ho fatto moltissima gavetta e questo mi ha aiutato moltissimo, soprattutto a sbagliare e a ricevere “No” perché si cresce più con un errore o con una risposta negativa che ricevendo solo complimenti che, magari, non sono neanche molto veritieri”,

 

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