#IoNonCiCasco la campagna social contro i giornali in difesa di Di Maio
«Il quarto potere vuole delegittimare il Movimento 5 Stelle #IoNonCiCasco»: questo il titolo di un post sul Blog delle Stelle contro il sistema media italiano in relazione alla vicenda che ha visto protagonista il vicepremier Luigi Di Maio e il padre,dopo l’inchiesta de “Le Iene”.
Il Movimento 5 Stelle parla ufficialmente tramite il proprio blog ufficiale dopo la bufera scatenata da giornali e tv sulla vicenda del padre di Luigi Di Maio. E lo fa con un hashtag subito balzato in vetta ai trend su Twitter e ripreso da altri social, con una diffusione molto ampia.
“La delegittimazione è il metodo utilizzato dai poteri autoritari per far fuori i loro avversari”, si legge in un lungo post sul Blog delle Stelle, in cui addita la “brutale” strategia “messa in atto da quelle lobby, famiglie di grossi prenditori e banchieri” grazie “all’unico potere che gli è rimasto in mano, il quarto, quello mediatico”. Ora, dice il M5s “quello che ci salva è la possibilità offerta dai social media di poter parlare direttamente con i cittadini” a cui chiede di farsi sentire tramite l’hashtag #IoNonCiCasco.
Il programma televisivo Le Iene, aveva diffuso la testimonianza di una persona che riferiva di aver lavorato in nero presso l’impresa edile di Antonio Di Maio e, dopo un infortunio, di essere stato invitato a non denunciare l’accaduto.
Le dichiarazioni trasmesse in tv e anticipate alle agenzie di stampa, hanno acceso un faro sulle attività della famiglia Di Maio: dal reddito dichiarato al ruolo di Paolina Esposito, madre del Ministro del Lavoro che, pur essendo insegnante, figura come titolare dell’azienda.
Inevitabili i riferimenti alle vicende analoghe dei famigliari di altri esponenti politici: Matteo Renzi, il cui padre era stato coinvolto e poi scagionato per la vicenda Consip, e Maria Elena Boschi il cui padre era stato ai vertici di Banca Etruria. Vicende, si sottolinea nel blog, occorse quando i due esponenti politici erano al governo e non, come nel caso Di Maio, dieci anni fa.
In chiusura nel post l’annuncio: «La nostra battaglia continua. E per la libertà di stampa interverremo con la legge contro il conflitto di interessi degli editori e garantendo l’equo compenso a tutti i giornalisti».
#IoNonCiCasco è partito intorno alle 9 di stamattina ha saldamente conquistato la vetta degli hashtag trend topic per gran parte della giornata. La campagna social a difesa del vicepremier non registra, ovviamente soltanto condivisioni e commenti a favore: non mancano critiche e insulti all’indirizzo di Luigi Di Maio e dei sostenitori del Movimento 5 Stelle.