Il via libera al taglio dei vitalizi è arrivato anche al Senato
Il Consiglio di presidenza di Palazzo Madama ha approvato la riforma per gli ex parlamentari secondo il metodo contributivo disposto dalla Camera.
Il provvedimento è passato senza il sì dei senatori di Forza Italia, del Partito democratico e di Fratelli d’Italia che al momento del voto sono usciti (in tutto 10 i favorevoli e un astenuto). “Promesso, detto e fatto. È crollato un muro che separava la politica e le istituzioni dai cittadini”, il primo post su Fb del Movimento 5 Stelle. E Luigi Di Maio si intesta subito il risultato: “Detto, fatto. Promessa mantenuta. Bye bye vitalizi anche per gli ex senatori. Questo privilegio non esisterà più per nessuno. Evviva!”. Poi annuncia il prossimo obiettivo, sui vitalizi: “Nella manovra ci sarà una norma che dice alle Regioni che se non tagliano i vitalizi non gli trasferiamo più i soldi per pagarli. Dopo la Camera e Senato, ora tocca alle Regioni”. Interviene anche il premier, Giuseppe Conte, che parla di una “misura di equità sociale”. In tutto sono circa 2.700 i vitalizi erogati agli ex parlamentari. Sommando la cifra relativa della Camera con quella del Senato si dovrebbe ottenere un risparmio di circa 56 milioni all’anno, e cioè 280 milioni a legislatura.