Il sottosegretario Armando Siri indagato per corruzione
Il sottosegretario leghista per le Infrastrutture e senatore della Lega Armando Siri è indagato per corruzione dalla Procura di Roma nell’ambito di un’inchiesta antimafia nata a Palermo.
Dalla Direzione investigativa antimafia di Trapani, proprio per conto dei magistrati palermitani, viene ipotizzato uno scambio di favori, utilità e denaro per agevolare aziende considerate vicine all’imprenditore trapanese dell’eolico Vito Nicastri – da un anno agli arresti domiciliari – che secondo gli investigatori ha coperto e finanziato la latitanza del superboss Matteo Messina Denaro. “Non ne sono niente, non so se ridere o piangere. Io non mi sono mai occupato di eolico in tutta la mia vita. Sono senza parole”, ha detto all’Adnkronos il sottosegretario Siri, consigliere economico del vicepremier Matteo Salvini e ideologo della flat tax. “Se i fatti sono questi Siri si deve dimettere“, ha commentato Luigi Di Maio. Tra gli indagati c’è il docente universitario, Paolo Arata, genovese come Siri, 68 anni, ex deputato nazionale di Forza Italia e, nel 1994, presidente del Comitato interparlamentare per lo sviluppo sostenibile. Negli anni scorsi, anche Arata era stato convocato da Salvini, con altri sei professori, per la stesura del programma di governo della Lega.