Il primo robot che funziona con i popcorn
“Grazie a questo principio si può regolare un materiale da morbido a compatto, immettendo o levando aria”, spiega Cecilia Laschi, dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
Un robot il cui motore funziona grazie ai popcorn.
Ideato daii ricercatori della Cornell University a New York, lo studio è stato presentato nella conferenza internazionale su robotica e automazione dell’Institute of Electrical and Electronic Engineers (Ieee 2018).
Gli scienziati hanno sfruttato il principio chiamato “granular jamming”, che di solito sfrutta un materiale granulare come il caffè o lo zucchero per azionare i nuovi “robot soffici”, chiamati così per i materiali di cui sono fatti che permettono loro di adattarsi all’ambiente.
I robot granulari vengono azionati regolando la quantità d’aria presente al loro interno: in condizioni normali i chicchi di caffè si muovono liberamente, ma quando si rimuove l’aria del sacchetto e si crea il sottovuoto i granuli si compattano, come il caffè che compriamo già macinato.
“Grazie a questo principio si può regolare un materiale da morbido a compatto, immettendo o levando aria”, spiega Cecilia Laschi, dell’Istituto di Biorobotica della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.
“Questi ricercatori – osserva – hanno utilizzato i chicchi di mais, che hanno la stessa funzione dei granelli di sabbia o di caffè e in partenza sono morbidi.
Riscaldandosi i chicchi esplodono e fanno il popcorn, aumentando di volume fino a cinque volte di più e diventando un composto rigido. “E’ ovvio che il risultato si ottiene una volta sola – conclude Laschi – non è reversibile.