Il nuovo presidente degli Usa, la fine della “revolucion” ed il campionato riaperto dal Genoa. Ciao, ciao novembre!
Caro Diario,
una nuova epoca è pronta ad affacciarsi sullo scenario del mondo contemporaneo. Le elezioni negli Stati Uniti d’America, tanto discusse, hanno aperto più che una semplice porta alla caduta di uno dei pilastri portanti della globalizzazione.
Donald Trump vuole un’America che si tuteli: niente più soldi all’Europa per le difese, il muro alzato al confine col Messico ed i dazi doganali, sono tutti segnali di una nuova strategia degli States. Se l’America si tirasse indietro sarebbe la fine di quel movimento di commercio globale che ha contraddistinto il mondo praticamente dalla nascita del capitalismo. Senza contare tante altre questioni come la crisi mediorientale, in cui gli Usa sono parte attiva, ed i rapporti tesi con la Russia.
Che sia la fine di un’epoca lo testimonia anche la morte di Fidel Castro. L’eroe della Revolucion, uno dei pochi capace di sfidare le più grandi nazioni del mondo ed uscirne sempre a testa alta. Per alcuni un patriota senza eguali, difensore di una grande idea, per altri semplicemente un dittatore.
Se n’è andata una parte di quella storia che ha raccontato i momenti più tragici della guerra fredda ma anche della deriva di un’idea. La storia, almeno quella di Cuba, si è conclusa con la vittoria economica: la fine dell’embargo con il presidente Usa all’Avana. Questa, si, è una storia che non si può dimenticare.
Per il calcio di serie A doveva essere un mese semplice: calendario agevole, o quasi, per le grandi squadre e preparazione alle feste con tanto di panettone. La Juventus ha invece deciso di complicarsi la vita ed ha spedito mezza squadra in infermeria tra fratture, affaticamenti e strappi non preventivati. Il tutto si traduce con il primo tempo da film dell’orrore contro il Genoa, a Marassi, che si conclude 3-0 per i rossoblù (la partita finirà 3-1).
Campionato riaperto perché la Roma vince a Pescara e lascia indietro il Napoli che non sa più come si vince. La squadra di Sarri non convince ed ora rischia anche di perdere la qualificazione in Champions. Il cambio in panchina di De Boer è stata una mana dal cielo per l’Inter che trova uno Stefano Pioli capace di caricare l’ambiente, ma solo in campionato perché in Europa esce contro il modesto Hapoel.